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Caro direttore, la grave emergenza di questi giorni conferma che la sostenibilità dei sistemi produttivi è oggi la principale sfida italiana, europea e mondiale, ma rappresenta anche una grande opportunità di sviluppo. E l'agricoltura e l'agroalimentare svolgono un ruolo da protagonisti per conseguire l'obiettivo zero emissioni da raggiungere, secondo la tabella di marcia stabilita dall'Unione Europea, nel 2030. Il cambiamento climatico, con i fenomeni estremi sempre più frequenti che stanno martoriando il nostro territorio con danni che negli ultimi dieci anni hanno raggiunto 14 miliardi, impone un'accelerazione delle strategie di intervento di tutto il mondo produttivo. La Coldiretti, che si conferma come una grande forza sociale del Paese, ha fatto degli obiettivi green la sua bandiera. Coagulando sulle nuove scelte produttive gli interessi del gotha del Paese. Nell'ottobre scorso, al Forum internazionale dell'agricoltura a Cernobbio, la Coldiretti è stata infatti promotrice del Manifesto "Una economia a misura d'uomo insieme contro la crisi climatica" finalizzato a perseguire un modello di sviluppo sostenibile ed etico, al quale hanno aderito - come i lettori del suo giornale sanno bene - il presidente della Fondazione Symbola Ermete Realacci, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, l'amministratore delegato di Enel Francesco Starace, il direttore della sala stampa del Sacro convento di Assisi padre Enzo Fortunato, il presidente di Terna Catia Bastioli e numerosissimi esponenti del mondo economico, sociale e culturale.

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La forza dell'economia verde nei nostri territori indeboliti - Ettore Prandini | Avvenire

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