È made in Italy il progetto pilota Vehicle-to-Grid (V2G) inaugurato a Mirafiori. E diventerà il più grande del suo genere al mondo, in cui l’auto elettrica scambia energia con la rete.
A pochi giorni dalla settimana europea per la mobilità sostenibile, la sperimentazione del progetto V2G nato in casa FCA Group rappresenta un tassello decisivo per lo sviluppo del settore automotive sostenibile italiano.
Un progetto pilota già annunciato dal principale player dell'automotive italiana nel nostro report sulla filiera italiana della mobilità sostenibile "100 Italian E-mobility Stories". Nella storia di innovazione con protagonista FCA, per l’azienda di Mirafiori l’obiettivo di creare un “ecosistema” di veicoli e servizi è prioritario. Tra questi il percorso per la stabilizzazione della frequenza della rete elettrica, che inizia proprio dove si produce la 500 elettrica, con il progetto V2G. Attualmente l’impianto è composto da 32 colonnine, alle quali si possono connettere fino a 64 veicoli; il programma è di ampliare l’area per ospitare fino a 700 veicoli rendendolo l'impianto di questo tipo più grande al mondo.
Qual è la novità?
La sperimentazione di una tecnologia bidirezionale, ovvero un sistema integrato in cui auto e infrastruttura comunicano nella stessa modalità, in cui il veicolo immagazzina l'energia e la restituiesce all'occorrenza.
Perché è così importante il progetto?
Per prima cosa perché la tecnologia consente alle auto elettriche di scambiare energia con la rete rendendole preziose per la realizzazione di un sistema elettrico più sostenibile, anche ottimizzando i costi di esercizio delle auto a vantaggio degli automobilisti. È inoltre una grande opportunità per il Paese che a inizio 2020 ha visto fare ingresso nel paniere Istat l’auto elettrica e i monopattini elettrici sancendo la presenza di queste tecnologie nella vita di tutti i giorni. Ed è un virtuoso esempio di collaborazione di aziende del made in Italy leader dei loro settori (Gruppo FCA con Engie Eps, che ha realizzato l'impianto, e Terna, gestore della rete elettrica) per costruire il futuro del comparto automobilistico nel segno della sostenibilità.
Basti pensare che secondo Bloomberg New Energy Finance (BNEF), a giugno 2020 nel mondo ci sono più di 7 milioni di veicoli elettrici per passeggeri o merci, che nel 2016 erano appena 1,5. Più di 3 milioni sono in Cina, e quasi 2 milioni in Europa dove svetta il primato della Norvegia (320.000 auto elettriche in circolazione a fronte di soli 5 milioni di abitanti).
In Europa, nei primi tre mesi dell’anno, mentre le immatricolazioni totali di autoveicoli hanno registrato un forte calo, le auto elettriche ed ibride non hanno subito la contrazione del mercato.
Il futuro della mobilità è evidentemente sostenibile. E giocare un ruolo in questo comparto è una sfida da made in Italy.