Oltre a essere un imperativo etico, per le aziende investire in sostenibilità, è anche un acceleratore economico che incentiva i ricavi, migliora la propria reputazione e favorisce un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti in Arianna Sorbara o P untare sulla sostenibilità, non è solo etico, è un business a lungo termine che dà anche importanti ritorni economici. Ad affermarlo è l'Osservatorio CleanTech dal titolo Sostenibilità Ambientale, Economia Circolare ed Efficienza Energetica nelle PMI e nelle Grandi Imprese. La ricerca è stata realizzata intervistando un campione rappresentativo di 450 PMI e grandi imprese italiane con l'obiettivo di restituire una fotografia del percorso intrapreso, degli investimenti green avviati e degli obiettivi futuri in materia di sostenibilità ed economia circolare. ESSERE GREEN CONVIENE Dai risultati emerge che sempre più aziende italiane e il loro management conoscono le applicazioni dell'economia circolare e si dimostrano molto sensibili a riguardo (il 62%, in crescita rispetto al 41% del 2022). Gli intervistati dichiarano inoltre di aver acquisito una maggiore consapevolezza sui vantaggi concreti che gli investimenti in progetti di sostenibilità possono portare, anche dal punto di vista industriale. Come emerge dai dati dell'indagine infatti, quasi 2 aziende su 3 dichiarano che gli investimenti nella sostenibilità e nell'economia circolare hanno generato un maggiore ritorno economico. Non solo: il 50% dichiara di aver migliorato la propria reputazione e il 33% aggiunge di aver ottenuto anche un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti. Un impegno crescente negli ultimi anni quello sui temi dell'economia circolare che, il tessuto industriale italiano, non vuole diminuire in futuro: quasi la metà delle aziende italiane (il 44%), ha infatti intenzione di investire ancora di più in progetti di sostenibilità nei prossimi anni, mentre il 37% dichiara che investirà di più in progetti di economia circolare. Raddoppiano in un anno le imprese italiane che hanno investito nell'economia circolare, ma il dato resta ancora basso (16% delle imprese nel 2023, rispetto al 9% del 2022). Il dato è significativamente più alto nelle grandi imprese che nei n% dei casi dunque quasi la metà ha realizzato investimenti per diventare più circolare. L'Osservatorio però si focalizza anche sulle barriere che bloccano gli investimenti. Per quasi la metà delle imprese intervistate (47%) è la mancanza di competenze in azienda a ostacolare l'impegno verso la sostenibilità e il dato risulta in crescita rispetto al 36% rilevato lo scorso anno. Per il 41% delle imprese la normativa è ancora troppo complicata (nel 2022 lo dichiarava il 16% delle imprese), a maggior ragione sui temi della circolarità. La tecnologia non sembra invece essere un problema: ne lamenta la mancanza solo il 12% del campione. LEGNO-ARREDO: A CHE PUNTO È LA FILIERA? La survey realizzata da FederLegnoArredo con la Fondazione Symbola dà un ritratto interessante del comparto e dalle strategie messe in campo dalle aziende. Qui i dati più importanti. Il 96% delle aziende della filiera legno-arredo adotta materiali sostenibili nei processi; il 60% si approvvigiona in qualche misura da fonti energetiche rinnovabili nella produzione. Inoltre quasi tutte le imprese considerano almeno un criterio circolare nella progettazione di prodotta e oltre la metà ha implementato modelli di business orientati alla circolarità. La maggior parte delle imprese si è concentrata sulla riciclabilità (58,2%), la disassemblabilità (37,5%), il riuso (29,3%) del prodotto, sulla riduzione degli imballaggi (44%) e dei consumi energetici (54,9%). Sempre più aziende offrono servizi utili a migliorare la gestione del ciclo di vita del prodotto. I PROCESSI PRODUTTIVI Ponendo l'attenzione sui processi produttivi si evidenzia come questi siano sempre più efficienti e competitivi: circa il 70% delle imprese ha realizzato investimenti in efficientamento negli ultimi tre anni, ottimizzando i processi produttivi (64% nel 2021], per ridurre l'impatto ambientale. In particolare si evidenzia che più della metà delle imprese recupera scarti di produzione per il riutilizzo interno. Non solo: il 55% delle imprese sono coinvolte in accordi, programmi e progetti per l'implementazione di misure e soluzioni di sostenibilità e circolarità di processi e prodotti, il 17,9% ha attivato programmi di rigenerazione degli habitat naturali direttamente, o vi partecipa e il 50% ha intenzione di farlo in un prossimo futuro. IL WELFARE Le aziende del legno-arredo risultano inoltre impegnate nel garantire l'accrescimento di competenze in materia di sostenibilità per un modello di welfare sempre più efficace. Sul fronte delle risorse aziendali il 41,3% delle imprese ha programmi di formazione, o informazione continua. Il 27,2% ha individuato un responsabile, o manager per la sostenibilità e il 43,5% ha in programma di inserirlo in organico. Per quanto riguarda la scelta dei fornitori, il 76% delle imprese ha definito dei criteri di valutazione che tengono conto degli aspetti ambientali (56% nel 2021).