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“Non staccare l’occhio dal telescopio. Quello che stai vedendo è che non esiste differenza tra il cielo e la terra. Oggi è il 10 gennaio 1610. L’umanità scrive nel suo diario: abolito il cielo!” Così Bertolt Brecht faceva parlare Galileo Galilei, nell’opera che il drammaturgo tedesco ha dedicato alla vita del padre della scienza moderna. E una situazione analoga forse è accaduta in occasione della 48esima edizione del Salone del Mobile, quando LAGO si è presentata affittando un appartamento, invece del solito stand, in cui ha vissuto parte del personale condividendo i propri spazi e le proprie giornate con chiunque volesse entrare. Una casa, arredata con mobili e oggetti ideati dall’impresa, che afferma un valore importante di apertura e fonde tra di loro spazi diversi con significati diversi. Quel giorno, il design ha potuto appuntare nel suo diario: “22 aprile 2009: abolito il cliente”, in favore della creazione di una comunità in grado di riunirsi attorno a specifici valori e co-progettare insieme un nuovo senso, capace di migliorare la vita delle persone. L’azienda di Villa del Conte (PD), che progetta e realizza arredamenti made in Italy, è arrivata a questa importante innovazione grazie ad un processo creativo e organizzativo partito molto prima. “La grande idea”, un documento in cui l’azienda ha iniziato a guardarsi dentro annotando cos’era e cosa voleva essere, formalizzando così i valori attorno a cui si è creata una comunità che oggi conta oltre un milione e mezzo di follower e un’interazione con 10 milioni di persone all’anno. La comunità si è dimostrata subito un elemento importante di competizione: le persone mettono in evidenza i propri bisogni e le tematiche a cui sono legati, l’impresa ascolta e capisce la strada da prendere, poi risponde alla community proponendo oggetti e arredamenti empatici, a misura d’uomo. Per mantenere un’interazione costante, LAGO si fa carico di proporre diversi temi su cui confrontarsi, temi che l’impresa affronta attraverso tutte le declinazioni possibili, per avere una bussola affidabile con cui orientare la rotta del suo fare-impresa. La community infatti aiuta LAGO ad adattare il proprio operato ai diversi scenari, come dimostrano le iniziative messe in atto durante la pandemia di Covid-19. Ad esempio la possibilità di entrare nel sito LAGO ed essere collegati live con un dipendente che, in tempo reale, mostra i prodotti dal vero e risponde alle domande dell’utente. Il digitale rappresenta infatti un altro elemento chiave per l’interazione con la comunità che a breve potrebbe essere protagonista di una nuova rivoluzione grazie ai tag NFC: un’infrastruttura tecnologica che, attraverso un codice posizionato su oggetti e arredi dell’impresa, permette un’interazione diretta con gli altri utenti e l’azienda. Questo mezzo IoT consente alla comunità di parlare con LAGO, che riceve feedback diretti dalle persone che hanno scelto i suoi prodotti, messi in contatto a loro volta con tutte le altre persone che hanno scelto lo stesso arredo. La community oggi infatti è anche un ponte che mette in collegamento persone diverse tra loro con storie diverse, lontane geograficamente, che insieme all’azienda hanno però ragionato su un nuovo modo di abitare e condividere gli stessi valori nel vivere gli spazi. Spazi che, grazie a LAGO e agli utenti che alimentano la sua community, diventano luoghi capaci di trasformare la sostenibilità in un tema sociale più ampio, che non abbraccia solo l’ambiente ma anche le persone. Persone come quelle che compongono LAGO e la sua comunità, che continuano a porsi domande per trovare insieme risposte semplici a rendere, qualunque posto, casa.

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