Quanto vale la cultura a Brescia? Sul piano economico, 2 miliardi di euro. Un peso notevole, superiore a quello di molte famose città d'arte, al settimo posto in Italia. Fra i simboli ora c'è «il flautista» restaurato. Il report Brescia e il valore della cultura: una filiera da due miliardi . Musei, siti storici, iniziative, monumenti, gallerie, eventi artistici: la provincia è al settimo posto a livello nazionale e ottava per numero di addetti (29mila) per un piazzamento prestigioso, davanti anche ad alcune città d'arte La capacità organizzative sono diventate un modello coniugando servizi, spettacoli e patrimonio storico rilevante del valore aggiunto, che ha ragLa filiera dell'arte, della cultura e degli eventi legati al territorio è una holding di successo, diventata un tassello strategico del Prodotto interno lordo di Brescia. Nel 2023, sfruttando il traino della Capitale della Cultura, la nostra provincia è stata tra le prime in Italia per valore aggiunto e occupazione del sistema produttivo alimentato da mostre, manifestazioni e visite ai monumenti e ai musei. Il comparto ha generato 2.040 milioni di euro, una cifra che vale il 2% del totale nazionale, ponendo Brescia al settimo posto della graduatoria di redditività italiana. Sul fronte dell'occupazione, con 29.038 addetti (1,9% del totale nazionale), è ottava dietro ai «santuari» del turismo come Milano, Roma, Torino, Napoli, Firenza, Bologna e Padova. Il quadro emerge dal rapporto «Io sono Cultura», realizzato da Fondazione Symbola, Unioncamere, Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne e Deloitte. Il valore aggiunto Lo studio conferma l'importanza economica dei settori culturali e creativi, valutando il loro contributo alla generazione di valore e occupazione in Italia. L'analisi ha preso in considerazione la tipologia di attività economiche che partecipano alla definizione della filiera. Il valore aggiunto sono le attività «core», quelle più strettamente considerate culturali e creative, che possono essere suddivise in sette macro-domini: architettura e design, comunicazione, audiovisivo e musica, software e videogiochi, editoria e stampa, performing arts e arti visive, patrimonio storico e artistico. Dopo gli effetti della pandemia, che aveva desertificato musei, città d'arte e cancellato eventi dedicati, il settore culturale e creativo di città e provincia sembra aver definitivamente superato la crisi, mostrando negli ultimi due anni una notevole capacità di ripresa. Su scala nazionale si è registrato un aumengiunto i 104,3 miliardi di euro nel 2023, con un incremento del +5,5% rispetto al 2022 e del +12,7% rispetto al 2019. Brescia è in linea con il trend e il settore ha consolidato la propria crescita anche rispetto ai livelli pre-pandemia, evidenziando un recupero che ormai si conferma solido e in espansione. La capacità organizzativa di Brescia è diventata un modello coniugando servizi avanzati, patrimonio storico e artistico, spettacoli culturali e attività turistiche: «I centri urbani fungono da poli culturali dinamici che attraggono investimenti e talenti, contribuendo in modo significativo alla ricchezza del settore», si legge nel report. Ma anche uscendo dal capoluogo, in altri territori come le valli, si sono capitalizzate tradizioni culturali uniche che, grazie a processi di innovazione creativa, rafforzano il legame tra passato e presente. Brescia, come il resto della Lombardia, in particolare si distingue per la capacità di combinare attività culturali tradizionali con una forte specializzazione nei servizi avanzati come architettura, design e comunicazione. Con 29,2 miliardi di euro di valore aggiunto culturale, il territorio lombardo genera il 28% della ricchezza dell'intera filiera culturale nazionale e il 6,9c7. della ricchezza regionale. In termini di occupazione, la regione impiega 366 mila persone, quasi un quarto dell'occupazione nazionale del settore culturale, e il 7,3% del totale dell'economia lombarda. Esplorando le attività della nostra provincia, emerge che il gettito dei turisti contribuisce all'economia dei luoghi visitati: musei, siti storici, monumenti, gallerie d'arte, eventi artistici e altre esperienze legate alla cultura locale finiscono per entrare in un «sistema» che reinveste le risorse incamerate per potenziare l'offerta.