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«I dati del 15° Rapporto confermano la concretezza dell’invito del Presidente Mattarella a Bonn e del report di Draghi a fare della transizione verde e della decarbonizzazione un importante fattore di competitività», dichiara il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci. «Nel Rapporto GreenItaly si coglie un’accelerazione verso un’economia più a misura d’uomo che punta sulla sostenibilità, sull’innovazione, sulle comunità e sui territori. Siamo una superpotenza europea dell’economia circolare e questo ci rende più competitivi e capaci di futuro. Possiamo dare forza a questa nostra economia e a questa idea di Italia grazie alle scelte coraggiose compiute dall’Unione Europea con il Next Generation UE e al Pnrr». La quota delle aziende che investono nel green è in continua crescita, in particolare, «ben l’88 per cento mira ad introdurre tecnologie strategiche Net Zero, come il solare fotovoltaico, l’eolico, le pompe di calore, le tecnologie nucleari, le batterie e le tecnologie di rete». Lo ha sottolineato il presidente di Unioncamere Andrea Prete, «ma questa spinta all’innovazione genera nuovi fabbisogni professionali e richieste di competenze green che le stesse imprese faticano a trovare per più di un’assunzione su due».

Le filiere virtuose

L’Italia si conferma ancora una volta leader sul fronte del recupero. Secondo Eurostat, la capacità nell’avvio a riciclo dei rifiuti in Italia ha raggiunto il 91,6 per cento, un tasso di gran lunga superiore alle altri grandi economie europee, Germania (75,3 per cento), Francia (79,9 per cento) e Spagna (73,4 per cento), e alla media UE-27 (57,9 per cento). Con un tasso di riciclo effettivo al 75,3 per cento, l’Italia si conferma leader del riciclo in Europa per i rifiuti di imballaggio, raggiungendo in anticipo gli obiettivi fissati dalla normativa. Tra le filiere virtuose nel 2023, la carta (tasso di riciclo al 92,3 per cento), il vetro (77,4 per cento) e l’acciaio (87,8 per cento). La filiera degli imballaggi in plastica e bioplastica, con il tasso di riciclo più basso tra i rifiuti (48 per cento), è il settore con il più rapido tasso di crescita. Inoltre, con il riciclo organico della plastica biodegradabile e compostabile entrato a regime, sono state riciclate oltre 44 mila tonnellate.

Come risparmiare in materie prime

Anche nel comparto degli oli minerali usati, l’Italia si conferma eccellenza in Europa con il 98 per cento (2023) del totale raccolto rigenerato in basi per lubrificanti, oli leggeri e altri prodotti petroliferi. Per quanto riguarda l’avvio a riciclo, di particolare interesse l’attività di recupero di Pfu (pneumatici fuori uso) che ha permesso al Paese nel 2023 di risparmiare oltre 81 milioni di euro sulle importazioni di materie prime ed evitare emissioni in atmosfera per 297 mila tonnellate di CO2.

L’energia che serve

Trend positivo per l’Italia anche nelle nuove installazioni da fonti rinnovabili che, nel 2023, toccano i massimi storici pari a 5,7 GW. Importante la spinta del fotovoltaico, che ha contribuito a far entrare l’Italia nella top 10 dei migliori mercati fotovoltaici al mondo per nuovi impianti installati, la cui crescita potrà essere ulteriormente supportata dal completamento a fine 2025 del più grande impianto di produzione di celle e moduli PV bifacciali ad alte prestazioni d’Europa a Catania.

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Le aziende che eco-investono crescono, ma servono nuove competenze green: i dati del Rapporto GreenItaly - Barbara Millucci | Corriere della Sera

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