(Rinnovabili.it) – Il rapporto L’Italia in 10 selfie – Un’economia a misura d’uomo per affrontare il futuro è uno scrigno di contenuti preziosi: i valori dell’Italia, di cui molti ignorano l’esistenza.
Valori che partono dal rispetto dell’ambiente, della persona, seguendo un concetto di economia che non prevede lo sfruttamento ma la condivisione, aderendo ai valori del Manifesto di Assisi per un’economia gentile e a misura d’uomo.
Fondazione Symbola ha curato il Rapporto in collaborazione con Unioncamere e Assocamerestero (l’Associazione delle Camere di Commercio italiane all’estero), con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e di altri partner.
Cogliamo i nostri punti di forza
Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola, ama ricordare che per capire le capacità del Made in Italy bisogna andare oltre i difetti del nostro Paese e cogliere i suoi punti di forza.
L’Italia ha un modo particolare di fare economia: un tessuto che incrocia «innovazione e tradizione, coesione sociale, nuove tecnologie e bellezza, capacità di parlare al mondo senza perdere i legami con territori e comunità, sostenibilità, flessibilità produttiva, competitività». Vi pare poco?
Il nostro Paese ha pure evidenti difetti che ostacolano il pieno decollo delle attività produttive e le idee: tanto per citarne uno, che sembra invincibile, l’appesantimento burocratico e la mancanza di visione e di agilità di una politica che è sempre in ritardo rispetto alla società.
L’Italia in 10 selfie mostra un Paese che ce la fa
L’Italia in 10 selfie riesce a dimostrare che l’Italia ce la fa, nonostante tutto. Ci sorprende, e questa volta positivamente: «I 10 selfie sono un racconto che vuole essere un promemoria e un’agenda. C’è molto da fare, ma da qui possiamo partire per affrontare non solo i nostri mali antichi ma il futuro e le sfide che ci pone. Possiamo farlo dentro la missione che si è data l’Europa con il Next Generation EU, per rispondere alle crisi tenendo insieme coesione, transizione verde, digitale.
Dobbiamo farlo rafforzando nel mondo un percorso di cooperazione e di pace oggi indebolito. Per costruire insieme, senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno, un mondo più sicuro, civile, gentile come è scritto nel manifesto di Assisi», ha affermato Realacci.
L’ottimismo in copertina
Cominciamo dalla copertina. Il colore di L’Italia in 10 selfie è una tinta naturale della famiglia dei rossi per veicolare un messaggio di gioia e ottimismo.
Un colore creato appositamente da Pantone Color Institute per il 2023, che «esprime potenza e incoraggia a vivere una vita senza confini, un colore non convenzionale per un’epoca non convenzionale».
Lo sguardo spazia nei campi più diversi: dalle tecnologie alla cosmetica, dall’acciaio all’energia, dalla moda all’agroalimentare, dal design alla cantieristica. Primati italiani uniti dal fil rouge della sostenibilità.
10 selfie per 10 eccellenze
Analizziamo brevemente queste eccellenze.
L’Italia in 10 selfie si apre con l’economia circolare. L’Italia è il Paese europeo con il più alto tasso di riciclo sul totale dei rifiuti speciali e urbani (83,4%, superiore alla media europea del 53,8% e superiore perfino al 70% della verdissima Germania. Siamo anche secondi nell’uso di materia prima seconda.
Il tasso di rigenerazione dell’olio minerale usato ha raggiunto il 98% nel 2021, il tasso di produzione dal riciclo dell’acciaio è stato dell’82% nel 2020.
Perché è così importante l’economia circolare? Usare la materia seconda al posto della materia prima evita ogni anno 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e 63 milioni di tonnellate equivalenti di CO2.
L’Italia fa la sua bella figura anche nel secondo selfie, dove conquista 274 punti su 300 per l’indice di efficienza nell’impiego delle risorse. Questo significa che siamo «capaci di produrre beni riducendo l’impiego di materie prime, acqua, energia e l’intensità delle emissioni di GHG».
Un’impresa extra-agricola su 3 ha effettuato eco-investimenti negli ultimi cinque anni con ottimi risultati: sono cresciute di più, hanno esportato di più e hanno generato più occupazione.
Il primato nelle rinnovabili
Indovinate chi è il più grande operatore privato mondiale nel settore delle rinnovabili? L’italiana Enel con 53,4 GW di capacità gestita nel 2021, come emerge da terzo selfie.
Enel sta costruendo a Catania il più grande impianto di produzione di moduli fotovoltaici d’Europa che a regime avrà una capacità produttiva di 3GW all’anno, più di quanto oggi produce l’intera Europa.
Il quarto selfie riguarda un settore che è da tempo un fiore all’occhiello del Made in Italy, la moda. L’Italia è il primo esportatore in Europa e il secondo al mondo di prodotti della moda, tanto che questo è il secondo settore per contributo alla bilancia commerciale e circa il 75% del fatturato che viene dall’export.
Dalla moda al design, l’Italia si conferma il Paese di una bellezza apprezzata nel mondo: è prima in Europa per fatturato nel settore del design e per numero di imprese. Inoltre, un addetto su 5 attivo in Europa nel settore del design è italiano.
La cantieristica nautica Italia è la prima al mondo per il saldo commerciale, pari a 3,1 miliardi di dollari. Piacciono anche i superyacht Made in Italy: gli ordini al 31 dicembre 2022 sono cresciuti del 13%.
Quello che non ti aspetti
Il settimo selfie conferma qualcosa che non ci sorprende: la leadership mondiale nella produzione di vino e delle produzioni certificate. Siamo i primi in Europa e nel mondo per produzioni certificate DOP, IGP e STG: 881 indicazioni geografiche di cui 526 vini, 320 cibi e 35 bevande spiritose.
L’ottavo selfie per la verità è qualcosa che sanno in pochi: il primato nell’export di dispositivi per la preparazione di bevande calde e la cottura degli alimenti. Rientrano nella categoria le macchine da caffè professionali.
Altra sorpresa dal selfie numero 9. L’Italia guida l’export mondiale delle tecnologie ultravioletti e infrarossi in ambito medico, settore in cui supera di gran lunga perfino gli Stati Uniti. Un primato che si è rafforzato durante la pandemia e che dà lavoro al 15,1% degli occupati del settore nel continente.
Ultimo, ma ugualmente importante è l’ultimo selfie che vede l’Italia protagonista dello sportsystem europeo con un saldo positivo della bilancia commerciale di prodotti sportivi con 894,1 milioni di euro. Il comparto comprende calzature sportive, attrezzature per ginnastica, atletica e nuoto, attrezzature per barche e sport acquatici, scarponi da sci e snowboard e calzature per lo sci di fondo.