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Uno dei primi gioielli disegnati da Laura Bicego, titolare e designer di Nanis, è stato il “Trasformista”, bracciale in oro 18 carati che con un semplice tocco diventa una collana. Un oggetto prezioso che è anche un manifesto: è il gioiello che si adegua alle donne, non il contrario. Nanis rompe il cliché del gioiello adatto solo ad occasioni speciali e afferma un’idea di gioielleria prêt-à-porter. Fondata nel 1990 nel distretto orafo vicentino da Piero Marangon e Laura Bicego, Nanis Italian Jewels ha fatto della versatilità la propria cifra stilistica, tenendo insieme un’idea innovativa del gioiello con l’antica tradizione orafa vicentina, il saper fare artigianale col gusto contemporaneo. Tutti le creazioni Nanis sono fatte a mano con creatività, esperienza e talento, raggiunti dopo lunghi anni di formazione, e mantenendo vive tecniche, come le incisioni a bulino, caratteristiche della storia dell’oreficeria made in Italy. L’azienda di Trissino (VI) copre tutte le fase di produzione del gioiello, dall’oro puro fino alla distribuzione al consumatore finale (nei negozi e attraverso il proprio e-commerce). E vende in tutto il mondo: due le filiali commerciali all’estero, una negli USA e una in Giappone. L’oro 18 carati utilizzato da Nanis proviene da fonti certificate Responsible Jewelry Council, i diamanti invece da fonti aderenti al Kimberley Process, mentre le pietre naturali provengono da aree conflict-free. La bellezza, per Nanis, viaggia insieme al rispetto dell’ambiente e dei diritti delle persone.

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