Il 16 marzo 2023, la Commissione europea ha lanciato invece il Critical Raw Materials Act, una proposta di Regolamento che introduce il concetto di materie prime strategiche e che ha aggiornato – a tre giorni di distanza dal Critical Minerals Refresh britannico – l’elenco delle materie prime critiche (34 quelle individuate quest’anno) che il Joint Research Center rivede dal 2011 ogni tre anni secondo due parametri: importanza economica e rischio di approvvigionamento. L’Unione Europea, per materie prime critiche come litio, fosforo, borato e platinoidi dipende rispettivamente dal Cile al 78%, dal Kazakhstan al 71%, dalla Turchia al 98% e dal Sudafrica al 71%. Invece, è pari al 100% la percentuale delle terre rare utilizzate nel mondo per i magneti permanenti raffinata in Cina. Inoltre, rispetto ai consumi attuali e comunque entro il 2050, la transizione energetica in Europa richiederà ogni anno +33% di alluminio, + 35% di rame, +3500% di litio, + 100% di nichel, +45% di silicio e + 330% di cobalto.
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