In Lombardia ci sono poco meno di 600mila abitazioni da ristrutturare per raggiungere un efficientamento energetico adeguato, a fronte di una spesa necessaria di circa 55 miliardi di euro. Sono i numeri (locali) contenuti nel più ampio rapporto dal titolo «Il valore dell'abitare. La sfida della riqualificazione energetica del patrimonio edilizio italiano» promosso da Cresme, Fondazione Symbola, Assimpredil Ance e European Climate Foundation. Numeri che, allargando la lente a tutta Italia, stimano in 3,2 milioni le case da riammodernare per un investimento fra i 200 e i 300 miliardi di euro. E non stiamo parlando del patrimonio storico. Il report dimostra che basterebbe far salire di sole 2 classi energetiche il patrimonio edilizio residenziale per consentire la riduzione media del 40% della bolletta di una famiglia, pari a un risparmio annuo di 1.067 euro ai costi del 2022 e allo stesso tempo un incremento del valore delle abitazioni. «L'edilizia può dare un contributo importante per contrastare la crisi climatica - ha detto Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola - Puntare con intelligenza su case green e su edifici sostenibili abbassa le bollette, aumenta il valore delle case, riduce la nostra dipendenza energetica, favorisce l'innovazione e la crescita di un settore strategico come l'edilizia, aumenta l'occupazione».
Una casa ristrutturata, come evidenziato nella ricerca, vale infatti mediamente il 44,3% in più di una casa da ristrutturare. Il superbonus, specie in Lombardia ha avuto i suoi effetti, con un valore più che doppio rispetto alle altre regioni: gli investimenti ammessi in detrazione sono stati di 17,1 miliardi (dato al 31 ottobre). Ma quello che serve adesso è altro permettere mano al patrimonio edilizio più vecchio d'Europa. Lo ha detto chiaro Regina De Albertis, presidente di Assimpredil Ance: «E necessario avere incentivi fiscali, ma devono essere stabili, duraturi nel tempo e soprattutto sostenibili dal governo» per evitare gli sbagli già fatti. «Il recepimento in Italia della versione aggiornata della Direttiva Energy performance of building directive (Epbd) è sicuramente una delle grandi sfide a cui saremo chiamati nei prossimi anni e il settore dell'edilizia è pronto - ha detto - ma per rispettare le tempistiche e gli obiettivi, sarà necessario prevedere incentivi fiscali adeguati e rimodulati anche in base alla qualità tecnica degli interventi da effettuare, senza accantonare la cessione del credito e lo sconto in fattura, pianificare gli interventi su un arco temporale congruo e porre attenzione sulla necessità di qualificazione delle imprese che devono effettuare i lavori. Su questi punti Assimpredil Ance ha lavorato in questi anni, ora è fondamentale un confronto con le istituzioni per trovare le soluzioni più percorribili e più opportune». Intanto il confronto con le istituzioni cittadine per l'Ance è dietro l'angolo. Nella sede di Assimpredil domani si troveranno attorno a un tavolo costruttori, Comune, architetti e ingegneri e società civile per fare il punto sul blocco del settore dopo le inchieste della Procura.
«Siamo molto molto preoccupati - commenta la De Albertis - per questo abbiamo invitato a questo che vuol essere un dialogo costruttivo tutti quelli che hanno a cuore il futuro di questa città».