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Legambiente indica dieci opere faro per rendere concreta la transizione ecologica insieme a un pacchetto di
proposte e riforme per fare della Penisola un modello da  cui prendere esempio. La nostra Italia. Più verde, innovativa e inclusiva. Legambiente si confronta con sei ministri dell’Esecutivo Draghi sul futuro dell’Italia e sul Piano Nazionale ripresa e resilienza in un talk dagli studi Sky di Milano. Diretta sul canale 501 di Sky e in streaming – fino alle ore 13.00 – sui siti legambiente.it e lanuovaecologia.it e sulle rispettive pagine fb.

Concretizzare la transizione ecologica partendo dai territori e da quelle dieci opere faro
che possono proiettare l’Italia verso un 2030 più sostenibile e verde. Dalla riconversione
green del distretto industriale di Taranto e Brindisi, in Puglia, ad una mobilità ad
emissioni zero nei capoluoghi di provincia della Pianura Padana e del centro
sud, dalla bonifica dei territori e delle falde inquinate a partire dalla Terra dei
Fuochi in Campania, la Valle Del Sacco nel Lazio, le aree petrolifere di Basilicata
e Sicilia e il caso dei PFAS in Veneto e Piemonte, alla realizzazione di parchi
eolici offshore in Sardegna, nel Canale Sicilia e in Adriatico per accelerare la
diffusione delle rinnovabili; per poi passare alla delocalizzazione delle strutture dalle
aree ad elevato rischio idrogeologico come nelle province di Crotone e Vibo
Valentia in Calabria, di Messina in Sicilia e in Campania alla realizzazione di
digestori anaerobici per il trattamento della frazione organica differenziata,
con produzione di biometano e compost di qualità, per le aree metropolitane
del Centro Sud: Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Catania, Palermo,
Messina e Cagliari. A partire da queste città, ogni provincia deve diventare
autosufficiente negli impianti di riciclo che, oltre ad evitare costi, danni ambientali e
rischi di smaltimento illegale del “turismo dei rifiuti”, permetterebbero la fertilizzazione
del suolo e la decarbonizzazione dei trasporti. Tra le dieci opere faro, anche la
ricostruzione e digitalizzazione con la banda ultra larga delle aree del cratere del
terremoto del Centro Italia, la realizzazione di infrastrutture ferroviarie per la
Calabria e la Sicilia che, al posto del Ponte sullo Stretto, necessitano di una rete di
trasporto regionale per superare isolamento e disservizi e aumentare e diversificare i
flussi turistici. E infine la connessione ecologica, digitale e cicloturistica
dell’Appennino e lo sviluppo del biologico e dell’agroecologia sulle montagne
alpine e appenniniche e nelle aree rurali attraverso la creazione di
biodistretti.

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