La povertà energetica in Italia, è già una realtà per circa 2,2 milioni di famiglie, pari al 7,7% della popolazione del Paese. La maggior parte dei poveri energetici risiede nel Mezzogiorno (1 su 5). In Calabria è stato registrato il valore maggiore: 22,4%. Sono più a rischio i nuclei familiari nei comuni sotto i 50.000 abitanti e in aree suburbane, con due o più minori a carico, di cui almeno il 10% risiede in ambienti poco salubri, scarsamente riscaldati, raffrescati e illuminati. Nel 2023 (ultimi dati disponibili), la percentuale di famiglie in condizioni di povertà energetica è scesa dello 0,8% grazie ai numerosi incentivi del governo nei mesi di maggiore crisi dei prezzi energetici. [1]
Il momento più importante negli ultimi anni nella lotta alla povertà energetica è stato la nascita, nel 2016, del Banco dell’energia, ente senza scopo di lucro fondato dalla società energetica A2A che ha messo assieme gran parte di questi attori coordinandoli in interventi concreti per fronteggiare questa grave emergenza sociale. Il Banco dell’energia ha finora raccolto e donato oltre 12 milioni di euro aiutando più di tredicimila persone e promosso oltre 150 progetti. Nel 2021 Banco dell’energia ha lanciato il Manifesto “Insieme per contrastare la povertà energetica”. Il manifesto ha avuto un carattere assolutamente inedito perché sono stati riuniti sia enti e associazioni attivi nella progettazione di interventi concreti di contrasto alla povertà energetica, sia aziende, anche tra loro competitor, disponibili a mettere insieme risorse e fondi per sostenere i progetti del Banco dell’energia. Ad oggi hanno aderito oltre 80 firmatari e tra il 2022 e il 2023 sono entrati a fare parte del consiglio di amministrazione la società Edison, Eni Plenitude Società Benefit e Iren.