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“Se vuoi andare veloce vai da solo, Se vuoi andare lontano vai in compagnia”. In questo proverbio africano, citato dal Presidente di Symbola, Ermete Realacci, sta il significato del Festival di Pubblica Utilità, che si svolgerà ad Imola il 20 ottobre. Per la prima volta, nell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, si confronteranno tutti i soggetti che si adoperano per il bene comune. Non solo le pubbliche amministrazioni virtuose, come il Comune di Imola, ma anche le imprese, le associazioni e i cittadini che si uniscono insieme per realizzare un progetto collettivo.

E se il Sindaco di Imola, Daniele Manca, ricorda che l'utilità pubblica si realizza “soltanto con la collaborazione delle imprese e delle famiglie”, il direttore di Symbola, Domenico Sturabotti, sottolinea che “il Festival avrà il merito di far emergere per la prima volta il vasto mondo di quanti si dedicano alle buone pratiche”. “Il nostro obiettivo - annuncia- è creare una cultura della pubblica utilità, mettendo a confronto esperienze e storie”. Stefano Manara del CON.AMI Consorzio Azienda Multiservizi Intercomunale, spiega come “dietro azioni semplici come erogare acqua, luce, gas, o organizzare la raccolta dell'immondizia, c'è sempre un lavoro articolato e complesso, un lavoro di squadra. Ed Imola, in questo senso, è un modello”.

Spetta all'Ipsos Italia indagare sul valore che gli italiani attribuiscono al bene comune. “La percezione delle buone pratiche da parte degli italiani è cambiata- anticipa l'Amministratore Delegato di Ipsos, Nando Pagnoncelli - è vero che i cittadini i si sentono più fruitori che coprotagonisti del bene comune. Ma laddove l'amministrazione pubblica riesce a coinvolgere davvero il cittadino, facendolo sentire partecipe, ecco che la percezione del pubblico servizio cambia. Si tratta quindi di “sviluppare empatia, collaborazione, ascolto. In una parola, - continua Pagnoncelli, la scommessa è prendersi cura e fornire servizi efficienti. Un esempio proviene dalla raccolta differenziata. Un disagio che il cittadino si accolla perchè sente di contribuire al miglioramento della qualità ambientale”.

Il Festival del 20 ottobre, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministro
per la Pubblica Amministrazione e Innovazione, Marianna Madia, indagherà appunto su questa scommessa. Che, in un certo senso, è già a buon punto. “Basta ricordare come ormai le giovani generazioni preferiscano forme di condivisione dei beni, come il car sharing, al possesso di una propria automobile, spiega Pagnoncelli, il futuro può quindi essere promettente nel campo delle buone pratiche”. “Ma spetta alle pubbliche amministrazioni premiare cittadini e amministrazioni virtuose”, raccomanda il Presidente di Symbola, Ermete Realacci, che cita un tweet del Presidente francese, Emanuel Macron. “I nostri obiettivi sono la stabilità democratica e una crescita ambientalmente sostenibile - annuncia - . Questo presuppone poter contare sulla società civile”. La sfida è questa, anche a livello internazionale. E il primo Festival della pubblica utilità è pronto a lanciarla.

www.dipubblicautilita.it

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Il 93% delle produzioni tipiche nazionali che si consumano nasce nei comuni italiani con meno di cinquemila abitanti, un patrimonio di gusto e biodiversità che fa da traino anche al turismo, con 2 italiani su 3 (65%) tra coloro che andranno in vacanza che visiteranno un borgo nell’estate 2024, secondo Ixe’. È quanto emerge dallo studio Coldiretti/Symbola su “Piccoli comuni e tipicità”. Il rapporto vuole raccontare un patrimonio enogastronomico del Paese custodito fuori dai tradizionali circuiti turistici, valorizzato e promosso grazie alla legge n.158/17, a prima firma Realacci, con misure per la valorizzazione dei Piccoli Comuni.

Il rapporto analizza e racconta i fattori più significativi della competitività del nostro Paese, con particolare attenzione verso gli aspetti che non vengono colti dagli indicatori economici più diffusi, sottolineando l’importanza della collaborazione per le imprese. La coesione migliora il legame e il radicamento nelle comunità e nei territori, accresce il senso di appartenenza e soddisfazione di vita dei dipendenti, il coinvolgimento e il dialogo con i clienti.

Il rapporto ci porta alla scoperta delle oltre 250 specie di alberi monumentali che popolano il Paese, che mostra inoltre una speciale relazione tra i piccoli comuni e i monumenti italiani, raccolti in un censimento in continua crescita grazie al lavoro del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Su un totale di 4.287 alberi monumentali individuati ad aprile 2024 sul territorio italiano, 2.107 si trovano nei piccoli comuni. Sono inoltre 1.548 i comuni italiani con almeno un albero monumentale, di questi 962 sono piccoli comuni. Guardando allo specifico delle regioni, il primato per numero totale di alberi monumentali spetta al Friuli-Venezia Giulia, con 454 monumenti verdi, di cui quasi la metà, 209, nei piccoli comuni.

Il 92% delle produzioni tipiche nazionali che si consumano soprattutto a Natale nasce nei comuni italiani con meno di cinquemila abitanti. È quanto emerge dallo studio Coldiretti/Symbola su “Piccoli comuni e tipicità”. Il rapporto vuole raccontare un patrimonio enogastronomico del Paese custodito fuori dai tradizionali circuiti turistici, valorizzato e promosso grazie alla legge n.158/17, a prima firma Realacci, con misure per la valorizzazione dei Piccoli Comuni. Nei territori dei 5.538 piccoli comuni con al massimo 5.000 abitanti, in cui vivono quasi 10 milioni di italiani, si produce infatti ben il 92 per cento dei prodotti di origine protetta (DOP, Denominazione di Origine Protetta e IGP, Indicazione di Origine Protetta) e il 79 per cento dei vini italiani più pregiati. Questo rapporto di Coldiretti-Fondazione Symbola “Piccoli Comuni e Tipicità” ci restituisce il quadro aggiornato per ogni regione di questa dimensione produttiva estesa e radicata che traduce in valore la diversità culturale.

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