“Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla”. Ha ragione Papa Francesco. Oltre a gestire al meglio l’emergenza limitando i danni sanitari e sociali dobbiamo lavorare da subito per un futuro migliore. L’Europa in questa drammatica crisi ha saputo guardare oltre superando rigidità ed egoismi, ritrovando la sua anima e rinnovando la sua missione. La sfida che ci attende richiede che vengano mobilitate energie economiche, tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali. E culturali: in questa direzione va anche il progetto della presidente della Commissione Ursula von der Leyen di dare vita ad una nuova Bauhaus europea per affrontare la crisi climatica. Un progetto su cui l’Italia, col suo primato nel design, ha molto da dire. L’Europa si è mossa e l’Italia deve fare la sua parte. Non è fuori luogo, di fronte ai 209 miliardi (quasi 80 per affrontare la crisi climatica) che il Recovery Fund assegna all’Italia (e più in generale al Next Generation EU), ricordare il Piano Marshall: un riferimento che mette in evidenza l’entità della crisi in corso e che può essere di buon auspicio perché a quel piano oggi colleghiamo l’orgoglio di aver saputo mostrare al mondo di che pasta siamo fatti, quali sono i nostri punti di forza. Punti di forza che vediamo dai dati di GreenItaly 2020 che mai come ora possono essere utili al Paese. L’undicesimo rapporto GreenItaly della Fondazione Symbola e di Unioncamere – promosso in collaborazione con Conai, Ecopneus e Novamont, con la partnership di Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne srl ed Ecocerved, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – misura e pesa la forza della green economy nazionale. La ricerca, con un focus sulla Regione Lombardia, è stata presentata da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola e Giuseppe Tripoli, Segretario generale Unioncamere. Ne hanno discusso Giovanni Fosti, presidente Fondazione Cariplo; Antonio Calabrò Responsabile Cultura di Confindustria, Vicepresidente di Assolombarda e Consigliere delegato Fondazione Pirelli; Raffaele Cattaneo Assessore Ambiente Regione Lombardia; Regina De Albertis Presidente giovani Ance. Ha moderato i lavori Paola Pierotti Architetto, giornalista PPAN.
Sono oltre 432 mila le imprese italiane dell’industria e dei servizi con dipendenti che hanno investito negli ultimi 5 anni (2015- 2019) in prodotti e tecnologie green. In pratica quasi una su tre: il 31,2% dell’intera imprenditoria extra-agricola. Valore in crescita rispetto al quinquennio 2014-2018, quando erano state 345 mila (il 24% del totale). Nel manifatturiero sono più di una su tre (35,8%). Il 2019 ha fatto registrare un picco con quasi 300 mila aziende hanno investito sulla sostenibilità e l’efficienza (il dato più alto registrato da quando Symbola e Unioncamere hanno iniziato a misurare gli investimenti per la sostenibilità). In questi investimenti fanno la parte del leone l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili insieme al taglio dei consumi di acqua e rifiuti, seguono la riduzione delle sostanze inquinanti e l’aumento dell’utilizzo delle materie seconde.