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Nel talk online “L’Italia che verrà” Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola e Vincenzo Manes, Presidente e fondatore di Dynamo Camp e Presidente di Intek Group, e tra i primi firmatari del Manifesto di Assisi, hanno discusso dell’uscita dalla crisi mentre in Italia è in corso un confuso e inefficace dibattito sull’uso delle ingenti risorse messe a disposizione dall’Europa che ha indicato con chiarezza quali sono le priorità: sanità – coesione, transizione ecologica e investimento sul digitale come hanno ribadito in questi giorni anche Paolo Gentiloni e David Sassoli partecipando agli incontri di Symbola. L’Italia ha molto da dire in questi campi ad esempio per le esperienze maturate nel campo dell’economia circolare che ci vede di gran lunga primi in Europa. Realacci e Manes hanno inoltre sottolineato il fatto che la coesione sociale frutto dell’impegno delle imprese, delle politiche pubbliche, del terzo settore e dei cittadini è importante anche per l’economia. Un’economia più a misura d’uomo e più sostenibile, come affermiamo nel Manifesto di Assisi, è anche più in grado di affrontare il futuro e le sfide che abbiamo davanti. La tenuta delle comunità è stata importante per affrontare l’emergenza ma lo è anche per ripartire “senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno” come affermiamo nel Manifesto di Assisi. È molto importante l’azione portata avanti da Dynamo Camp, di cui Manes è il fondatore, che è quella di sostenere il diritto alla felicità di migliaia di bambini affetti da patologie gravi o croniche.

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