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di Redazione

Trasformare gli scarti di un prestigioso hotel in ristrutturazione in una capsule di moda raffinata, vecchi jeans rigenerati e trasformati in zaini, borse ricavate da bottiglie di plastica e lattine: in un'epoca in cui la sostenibilità è diventata una necessità, Regenesi si dedica alla rigenerazione di materiali di post-consumo trasformandoli in oggetti per la casa e l’ufficio e accessori moda dal design innovativo e completamente sostenibile, interamente realizzati da artigiani italiani. Nata nel 2008 a Bologna grazie all’idea pionieristica dell’imprenditrice Maria Silvia Pazzi, seguendo i principi dell’economia circolare restituisce valore a materie prime di scarto come alluminio, carta, plastica e pelle, trasformandole in prodotti innovativi e performanti, dimostrando che la sostenibilità non richiede compromessi estetici e creando valore per tutti gli attori della filiera. Nel 2019 le si affianca la start-up innovativa femminile Regenstech, una CleanTech che ha sviluppato Respetto, processo tecnologico brevettato che trasforma tutti gli scarti tessili (naturali, sintetici, misti e pellami) in nuova materia prima seconda, senza bisogno di selezione. Con oltre 80 formulazioni che permettono di realizzare materia prima seconda con diverse caratteristiche estetiche e tecniche e proprietà plastiche che le permettono di essere stampata ad iniezione o in 3D, gli scarti tessili diventano accessori moda e design ma anche prodotti per differenti settori applicativi (arredo, automotive, nautica, etc.). Grazie a questo approccio innovativo, l'impronta di carbonio dei prodotti viene significativamente ridotta. Perché per Regenesi la vera sfida non è proclamare la circolarità, ma praticarla con metodo, con l'urgenza che il Pianeta richiede e la concretezza che il mercato premia.

www.regenesi.com

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