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Nell'emergenza Covid-19 due medici di due ospedali italiani e un'idea semplice ma geniale: perché non attaccare allo stesso ventilatore due malati?

Tutto è iniziato lunedì scorso. Il professor Antonio Pesetti del Policlinico di Milano contatta preoccupato Marco Ranieri direttore della terapia intensiva del Policlinico Sant’Orsola di Bologna per informarlo che i respiratori sono finiti e che in ospedale sono oramai costretti a ventilare i pazienti a mano. La situazione è pesante e i due medici, ognuno nella propria città si mettono a lavoro studiando la letteratura disponibile, analizzano casi e mettono insieme i pezzi.

All’alba, un idea semplice ma geniale: perché non attaccare allo stesso ventilatore due malati? I due contattano Stefano Bellarmi amministratore dell’azienda Intersurgical, del distretto biomedicale di Mirandola, nel modenese. In sole 72 ore l’azienda sviluppa il prototipo e l’ospedale Sant’Orsola di Bologna lo testa: funziona. Nei prossimi giorni il dispositivo sarà disponibile per le province più colpite dal virus.

Una collaborazione straordinaria tra clinici e industria che fornirà un aiuto importante al sistema sanitario e al Paese che oggi conta 3400 vittime.

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