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  • Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader Italia e Roberta Ghilardi, Deloitte

La misurazione e rendicontazione degli impatti delle industrie culturali e creative con approcci innovativi, che superino i modelli relativi agli impatti economici ed occupazionali per integrare le dimensioni ESG – Environmental, Social, Governance, rappresenta oggi una nuova frontiera, in un contesto di crescente consapevolezza del ruolo della cultura per lo sviluppo sostenibile. Nel Work Plan for Culture 2023-2026, il Consiglio d'Europa sottolinea come la cultura rappresenti una fonte inesauribile di ispirazione e innovazione, un riflesso dell'umanità e dell'estetica, un patrimonio condiviso che costituisce il nostro linguaggio comune e una componente essenziale delle identità e delle comunità europee.

La cultura non è semplicemente un elemento accessorio nello sviluppo sostenibile, ma una conditio sine qua non, capace di rispondere in modo creativo e innovativo alle sfide attuali, trasformando il cambiamento in opportunità sociali ed economiche. Tale considerazione emerge in altre molteplici occasioni, non da ultimo nella Conferenza Internazionale dell’UNESCO, Mondiacult, tenutasi a Città del Messico nel 2022. In tale occasione, è stata redatta la Dichiarazione per la Cultura, che per la prima volta riconosce la cultura come “bene pubblico globale”.

La valutazione dell’impatto dei progetti culturali è dunque oggi una necessità strategica, sia per le organizzazioni culturali, che si trovano a dover “lottare” per le risorse (economiche o di tempo) di imprese e privati in un’arena sociale sempre più competitiva nell’attrarre finanziamenti e sponsorizzazioni, sia per la Pubblica Amministrazione, anche alla luce dei fondi allocati al settore con progetti europei e nazionali, primo tra tutti il PNRR. Gli strumenti esistenti risultano tuttavia spesso inadatti a cogliere la complessità dei progetti culturali, specialmente se di piccola scala.

È in questo contesto che si inserisce CALIBRO, uno strumento ideato e promosso da Promo PA Fondazione nell’ambito del Bando TOCC per il Supporto ai settori culturali e creativi per l’innovazione e la transizione digitale, con il contributo di Deloitte, soggetto incaricato alla definizione di un framework di indicatori, e dall'Università degli Studi di Parma, a supporto dello sviluppo della metodologia.

CALIBRO è pensata per supportare le organizzazioni culturali pubbliche e private nella valutazione di progetti e programmi culturali, facendo emergere il contributo che tali iniziative danno alle dimensioni dello sviluppo sostenibile, identificate dai principali framework internazionali esistenti in materia.

Il progetto si è nutrito dell’esperienza sulla misurazione degli impatti di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21 (nel seguito “Parma 2020+21”)[1], che ha riguardato un esteso perimetro di attività culturali esaminate in relazione alla loro capacità di contribuire allo sviluppo sostenibile, arrivando a definire una piattaforma aperta alla valutazione di progetti di diversa natura, sia tipologica, sia per ambito: dalle arti visive a quelle performative, per arrivare al video-gaming e al mondo dell’audiovisivo.

La metodologia prende ispirazione dalla manifestazione culturale “Parma 2020+21” e individua come riferimento concettuale di vision il Framework UNESCO Culture | 2030 Indicators (Framework UNESCO)[2], che considera la cultura sia come settore di attività a sé stante, sia, appunto, come elemento trasversale ai Sustainable Development Goals (o “SDGs”) definiti dall’ONU nell’Agenda2030. Un Framework che si sviluppa sulle quattro “aree tematiche”: ambiente e resilienza, benessere economico e prosperità, conoscenza e competenze, inclusione e partecipazione.

Ideato per analisi su scala urbana o nazionale, il Framework UNESCO mostra una significativa adattabilità anche a progetti culturali locali ed è quindi stato considerato come primaria fonte d’ispirazione per costruire una metodologia valutativa che ha tenuto conto sia degli impatti tangibili (economici), sia di quelli intangibili della cultura, con un’attenzione particolare alla dimensione sociale e alla partecipazione delle comunità locali.

La metodologia di CALIBRO si può dunque tratteggiare come il risultato di un’approfondita analisi dei principi, delle tecniche e dei framework per il monitoraggio delle variabili ambientali, sociali e di governance esistenti, applicabili a realtà culturali sia profit che no-profit, ma aggiornata rispetto a quanto pensato per Parma 2020+21, alla luce dell’evoluzione del contesto della produzione e realizzazione di progetti culturali post-Covid.

Per la definizione di indicatori meglio adattabili a fattispecie progettuali diverse da quelle proposte per scala urbana o nazionale, la metodologia ha preso ispirazione dai principali standard di reporting per la sostenibilità, con particolare riferimento ai GRI Standards[3] e agli European Sustainability Reporting Standards (ESRS)[4]. La scelta di avvalersi di tali Framework per la definizione di KPI specifici risiede non soltanto nella volontà di basarsi su basi metodologiche internazionalmente riconosciute, a favore della qualità e comparabilità informativa, ma anche per l’intelligibilità e fruibilità dei dati così raccolti da parte di realtà aziendali potenzialmente interessate a dimostrare come la propria attività di contribuzione alle organizzazioni culturali promotrici degli stessi progetti si inquadri in un più ampio impegno sociale per il sostegno dei territori e delle comunità, richiesto dai GRI Standards ed ESRS.

Il sistema prevede tre diversi livelli di complessità, risultando accessibile anche per le organizzazioni culturali di piccole dimensioni, che operano senza sistemi di reporting strutturati. La valutazione si fonda su una scala Likert a cinque punti, che quantifica il contributo allo sviluppo sostenibile del progetto culturale oggetto di analisi, in relazione ai quattro pilastri del Framework UNESCO e, nel caso specifico di indicatori di genere, a una dimensione trasversale autonoma, in linea con quanto suggerito dallo stesso Framework. Gli indicatori sono costruiti in modo tale da rendere oggettiva l’assegnazione dei punteggi da 1 a 5, con 0 assegnabile soltanto alla completa assenza del dato. A favore della trasparenza nelle modalità di assegnazione dei punteggi, la piattaforma è accompagnata da un manuale d’uso, comprensivo dei fondamenti scientifici di CALIBRO.

Il punteggio assegnato tramite CALIBRO non rappresenta un giudizio di merito sul progetto in esame, ma uno strumento neutrale per valutare il contributo di un’iniziativa culturale allo sviluppo sostenibile, declinato nelle sue quattro dimensioni (Ambiente e Resilienza, Benessere economico e Occupazione, Conoscenza e Competenze, Inclusione e Partecipazione). L’obiettivo è dunque mettere in evidenza l’impatto generato e supportare un percorso di miglioramento continuo.

La valutazione diventa così un’opportunità concreta per riflettere sulle attività svolte, evidenziandone i punti di forza e le aree di possibili miglioramenti. L’analisi dei punteggi consente di identificare con chiarezza gli ambiti su cui intervenire, grazie a indicatori specifici che guidano nell’individuazione delle azioni da attivare o potenziare.

Anche semplici interventi suggeriti da CALIBRO possono rappresentare un passo concreto verso una maggiore sostenibilità del progetto culturale. Per esempio, un’organizzazione alla sua prima esperienza di rendicontazione potrebbe non avere ancora maturato una consapevolezza strutturata in ambito ambientale; attraverso l’utilizzo di CALIBRO, tuttavia, può emergere con immediatezza l’opportunità di attivare interventi specifici, come incentivare forme di mobilità sostenibile per facilitare l’accesso alle attività culturali proposte. In questo modo, il miglioramento del punteggio diventa non solo indice di una maggiore sostenibilità del progetto, ma anche leva per accrescere la qualità dell’esperienza del pubblico, il benessere del personale coinvolto e l’impatto positivo del proprio operato sulla comunità locale.

Attraverso questo approccio, CALIBRO fornisce alle organizzazioni un quadro di riferimento utile non solo per rendicontare ciò che è stato realizzato, ma anche per orientare le azioni future. Al contempo, l’integrazione di informazioni qualitative e quantitative consente di ottenere una valutazione olistica delle progettualità culturali e del raggiungimento degli obiettivi prefissati, favorendo la scalabilità e la comparabilità della valutazione stessa. CALIBRO si pone quindi come strumento ibrido, capace di coniugare rigore scientifico e adattabilità operativa.

L’output della piattaforma è un report di sintesi del contributo, del progetto oggetto in analisi, allo sviluppo sostenibile. La valutazione così ottenuta rende comparabili più progettualità, anche di natura e dimensioni diverse, mettendo a disposizione di chi elargisce fondi e risorse (pubblici o privati) informazioni utili ad orientare le decisioni d’investimento. La misurazione e rendicontazione degli impatti generati dal sistema culturale e creativo, e in particolare dalle organizzazioni pubbliche e private, può infatti contribuire a migliorare la trasparenza delle modalità con cui le risorse vengano investite e utilizzate per la realizzazione di attività e iniziative a favore degli stakeholder, nel perseguimento degli obiettivi prefissati. Il beneficio di tali strumenti non risiede soltanto nella trasparenza e nella comunicazione verso l’esterno, ma anche e soprattutto nel rafforzare la capacità di autoanalisi, contribuendo a migliorare la gestione delle risorse, in un settore in cui spesso si agisce per necessità, senza l’adozione di una vision strategica.

L’auspicio è che il framework ideato per CALIBRO possa favorire la crescita di casi applicativi di monitoraggio di quanto la cultura contribuisca allo sviluppo sostenibile, supportando l'ottenimento di finanziamenti e attivando circoli virtuosi a favore della crescita della collettività in termini sia economici che sociali.

[1] Impact Report Parma 2020+21.
[2] UNESCO, Culture | 2030 Indicators, 2019.
[3] Global Reporting Initiative, GRI Standards, 2021.
[4] EFRAG, European Sustainability Reporting Standards, 2023.

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