La metodologia utilizzata per la stima dell’impatto occupazionale provocato dagli investimenti attivati dagli incentivi fiscali è la seguente: a partire dai dati e dalle considerazioni contenute nella Relazione del 2008 dell’allora Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici (ora Autorità nazionale anti-corruzione) applica le stime del costo medio annuo dell’occupazione diretta e indiretta attivata da un miliardo di euro di lavori pubblici alle stime degli investimenti incentivati. Secondo questa metodologia, le stime degli investimenti attivati attraverso gli incentivi nel periodo 2011-2019 hanno generato un assorbimento cumulato di 2.303.119 occupati diretti, corrispondenti a una media annua nel periodo di 255.901 occupati (383.852 considerando anche gli occupati dell’indotto delle costruzioni). Per valutare l’importanza di questo dato si ricorda che in dodici anni (2008-2019) il settore delle costruzioni, secondo l’ISTAT, ha registrato una perdita pari a 628 mila occupati. Le costruzioni sono il macro-settore economico con le maggiori difficoltà occupazionali e gli investimenti attivati attraverso gli incentivi fiscali rappresentano una leva fondamentale alla crescita degli occupati nel settore.
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