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Pur essendo relativamente giovane, l’Università degli Studi di Milano – Bicocca si è imposta rapidamente in ambito medico grazie all’impegno profuso nella ricerca e a docenti di fama mondiale. A conferma di ciò, Milano-Bicocca è entrata con ben 51 ricercatori nella Top 2% Scientists list dell’Università di Stanford: un database che contiene 160mila nominativi selezionati tra 8mln di ricercatori che si distinguono a livello mondiale per autorevolezza scientifica, numero di pubblicazioni e citazioni nelle relative aree disciplinari. L’ateneo, infatti, è soprattutto un importante centro di ricerca che punta su ampliamento della conoscenza, relazione con il territorio e sviluppo del sistema produttivo. Tanti i progetti nel campo dell’healthcare. L’Università, per esempio, è capofila di ImmunHub, finanziato da Regione Lombardia attraverso il programma CallHub. L’obiettivo è dare una svolta alle ricerche sull’immunoterapia: l’approccio terapeutico più innovativo per la cura dei tumori. Sviluppando nuovi anticorpi monoclonali e agenti inibitori, il progetto punta a ridurre tossicità ed effetti collaterali degli attuali trattamenti, sviluppare nanoparticelle per veicolare i farmaci con maggiore precisione e mettere a punto, tramite bioinchiostri, modelli 3D di tessuti per testare i farmaci senza ricorrere alla sperimentazione animale. Inoltre, l’ateneo ha dato vita alla Casa della Ricerca, uno spazio open science in cui convivono tecnologia e  competenze interdisciplinari per sviluppare studi innovativi di nanomedicina, imaging molecolare e medicina di precisione.

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