Coesione e reti non sono un capitolo accessorio dell’economia italiana: sono una delle principali infrastrutture produttive.
Per Symbola, come mostrano i rapporti Coesione è Competizione, la coesione non è solo un valore civile ma un fattore produttivo che incide direttamente sulla capacità di un sistema di innovare, competere e reggere gli shock.
Nel modello italiano, la competitività nasce spesso dall’incrocio tra imprese, comunità e territori. Dove le relazioni sono solide, la fiducia è alta e la collaborazione è matura — dentro le filiere, tra imprese e lavoratori, tra aziende e comunità locali — le performance migliorano. I nostri rapporti mostrano che le imprese più coesive sono più dinamiche, investono di più, esportano meglio e hanno una maggiore propensione all’innovazione e agli eco-investimenti.
Questa interdipendenza è anche territoriale: nelle aree a maggiore coesività non solo si registra un valore aggiunto pro-capite più alto, ma si osserva una maggiore capacità di generare impresa e una povertà più bassa. La coesione crea capitale sociale, e il capitale sociale crea condizioni di qualità: filiere più forti, comunità più resilienti, economie locali capaci di attrarre e trattenere talenti e investimenti. Analizzare coesione e reti significa quindi leggere uno dei fondamentali della competizione italiana. Perché nel nostro Paese la qualità non cresce per isolati campioni individuali, ma quando fa sistema: quando imprese e territori si riconoscono parte della stessa traiettoria di sviluppo. È lì che la coesione diventa competitività di lungo periodo — ed è lì che Symbola continua a mettere in luce l’Italia che funziona, per farla crescere.