Espandere il proprio business e rafforzare la presenza internazionale in un momento di crisi economica, caratterizzato dall’aumento dei prezzi delle materie prime che ha colpito i coltivatori di cacao, è una scelta coraggiosa anche per un produttore di cioccolato delle dimensioni di ICAM, gruppo internazionale da circa 700 dipendenti e operante nei mercati di 76 nazioni. Col sostegno di un pool di istituti di credito, però, l’azienda è stata in condizioni di farlo, senza rischiare mosse avventate. Non solo ha trovato la liquidità necessaria, ma anche la consulenza bancaria e il know-how indispensabile per investire in sicurezza, affrontare con più solidità le sfide del mercato globale e garantire la continuità e la qualità nell’approvvigionamento di materie prime. E adesso, per il 2025, la previsione è di passare da un giro di affari di 320 milioni di euro ad almeno 480 milioni di euro.
Dal lato loro, le banche non hanno solo coltivato un rapporto economico con un cliente solido e in espansione, ma hanno investito le loro risorse in un’azienda con cui condividevano la volontà di promuovere un sistema produttivo etico, sostenibile e innovativo lungo tutta la filiera (l’80% della produzione di ICAM proviene da filiere biologiche e certificate), con un modello capace di coniugare produttività, rispetto per il territorio e per le comunità.
E proprio la filiera del cacao è stata la terza beneficiaria della coesione tra azienda e istituti di credito. Filiera che ICAM segue nella sua interezza, partendo dalla piantagione del cacao fino al prodotto finito. Grazie alla disponibilità di nuove risorse finanziarie, l’azienda ha potuto continuare a sostenere programmi di sviluppo nelle regioni equatoriali da cui proviene la materia prima, migliorando le condizioni di vita e di lavoro dei coltivatori e delle comunità nei Paesi di origine del cacao, afflitti da crisi climatica e vulnerabilità economica come Uganda, Repubblica Dominicana, Madagascar e Perù.
Nel farlo, ICAM ha trovato nelle banche la sponda ideale per sviluppare progetti in grado di rispondere ai bisogni di ogni specifica comunità di coltivatori. Attraverso operazioni di microfinanziamento ha fornito anticipi sui pagamenti ai piccoli produttori, consentendo loro di investire nelle coltivazioni senza subire le pressioni della volatilità del mercato. Inoltre, ha promosso corsi di formazione agronomica per incrementare la produttività e garantire standard qualitativi elevati.
A trarne vantaggio è stata ICAM stessa: da un lato le comunità di coltivatori migliorano le proprie condizioni socioeconomiche e quindi anche la produzione in termini di quantità e qualità, dall’altro ICAM può contare su una collaborazione duratura, in contesti che contribuisce a rendere stabili, nella consapevolezza che i migliori coltivatori di cacao al mondo, sentendosi parte di un percorso di crescita condiviso, continueranno a lavorare insieme all’azienda in un’ottica di sviluppo reciproco, senza alcun interesse a rivolgersi ad altri importatori.
Tutto ciò, se non ci fosse stata coesione e identità di visione tra azienda e istituti di credito, sarebbe stato impossibile: l’esigenza di ampliare la propria capacità produttiva e rafforzare la posizione nei mercati esteri poteva essere soddisfatta esclusivamente da un sostegno finanziario solido, che solo banche come Intesa Sanpaolo, Crédit Agricole Italia, Banca Popolare di Sondrio e Cassa Depositi e Prestiti erano in grado di dare mettendo insieme un’operazione unica nel suo genere.
Una prima tranche da 30 milioni di euro per l’espansione all’estero è stata fornita da Intesa Sanpaolo con garanzia SACE Futuro, più altri 56 milioni di euro – di cui 40 destinanti all’ingrandimento dello stabilimento produttivo e 16 al rifinanziamento del debito per migliorare la stabilità patrimoniale dell’impresa – sono arrivati dal pool di istituti bancari. In questo caso il ruolo di Intesa Sanpaolo è stato di coordinamento e ha permesso di accelerare i tempi dei finanziamenti, segnando un’evoluzione verso la coesione nelle relazioni tra banca e cliente, visto che Intesa Sanpaolo non si è limitata a erogare il credito, ma ha cucito soluzioni calibrate su misura alle necessità del cliente.