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di Redazione

I settori tecnologicamente più avanzati, dove è raro che un’unica azienda possa avere al proprio interno tutte le conoscenze per affrontare le continue trasformazioni, riescono ad ottenere enormi benefici grazie alla coesione tra imprese. Si tratta molto spesso di alleanze “orizzontali”, in cui startup o piccole e medie imprese stringono relazioni tra di loro per integrare competenze, risorse ed energie allo scopo di rafforzare la competitività, che si tratti di migliorare la presenza sul mercato, lanciare prodotti innovativi o acquisire nuovi saperi. È quello che è accaduto pochi anni fa in Emilia-Romagna, dove tre imprese – una specializzata nella progettazione elettronica e le altre due nella comunicazione digitale – hanno deciso di unire le forze per creare Yoomee. Nata prima come rete d’imprese, poi startup, oggi è una srl specializzata nel campo della realtà aumentata applicata all’editoria, agli eventi culturali e al settore museale.

Fino a pochi anni fa, la realtà aumentata era un ambito non molto conosciuto in Italia, confinato principalmente nella nicchia dei videogame. La scelta di condivisione e integrazione delle imprese ha così permesso di intercettare una nuova fetta di mercato. All’interno di questa alleanza strategica non sono stati condivisi solo strumenti tecnologici e competenze tecniche, ma è stato intrapreso un vero e proprio percorso comune, sia imprenditoriale che formativo.

Ogni azienda ha messo a disposizione il proprio know-how – dalla progettazione elettronica allo sviluppo software, dal project management alla comunicazione digitale – contribuendo così a una crescita collettiva e all’acquisizione di nuove competenze trasversali. Quelle che mancavano, sono state integrate dall’esterno: i soci, infatti, hanno preso parte a un corso di formazione a Monaco di Baviera, in Germania. Ma è stato soprattutto il lavoro quotidiano fianco a fianco, la contaminazione tra saperi, background e visioni diverse, a generare un apprendimento profondo, basato sull’esperienza diretta e sulla condivisione.

Il primo passo è stato la creazione della rete d’imprese sostenuta da un bando della Regione Emilia-Romagna, che incentivava questo tipo di aggregazioni. La coesione tra figure professionali diverse all’interno della rete ha funzionato da incubatore di idee e ha consolidato un rapporto personale di fiducia già esistente, nato da precedenti esperienze condivise, che si è rivelato ben presto un ulteriore vantaggio competitivo – se non il principale – perché ha permesso ai tre soci di superare con maggiore serenità momenti complicati durante il percorso di crescita di Yoomee.

L’obiettivo iniziale era quello di esplorare le potenzialità della realtà aumentata al di fuori del contesto videogame e portarla nei settori dell’editoria, della cultura e dell’industria. Le prime sperimentazioni con grandi aziende come Nestlé, Nokia e Renault hanno aperto la strada, ma è stato nel campo dell’editoria scolastica e nei musei che la tecnologia ha trovato le applicazioni più redditizie. Attualmente Yoomee realizza principalmente contenuti interattivi e integrativi per i libri di testo scolastici della casa editrice Zanichelli.

La forza del progetto non è però da cercare soltanto nella soluzione tecnologica adottata, ma soprattutto nel modello organizzativo basato sulla coesione: Yoomee è nata come risposta collettiva a una sfida del mercato, e il suo sviluppo è stato possibile grazie alla capacità di condividere costantemente know-how, rischi, strumenti e opportunità. Un “case study” di come la coesione tra imprese, basata sulla fiducia e sullo scambio continuo di competenze, possa generare innovazione, creare occupazione qualificata e aprire nuove prospettive di crescita anche in settori ancora in fase di definizione. Del resto, nomen omen: “Yoomee” deriva da una lingua delle isole del Pacifico, le isole Vanuatu, e significa “noi”, a sottolineare la filosofia di collaborazione e interdipendenza che caratterizza le tre imprese fondatrici.

www.yoomee.it

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