(Rinnovabili.it) – Gennaio 2020, nasce il Manifesto di Assisi ideato da Ermete Realacci e padre Enzo Fortunato. Un messaggio dirompente, basato sul coraggio della gentilezza, che viene presto sottoscritto con impressionante trasversalità da aziende, politici, semplici cittadini, associazioni di categoria, giornalisti, dirigenti, agricoltori, scienziati, etc.
Energie concrete e alternative praticabili
Ad oggi più di 4mila persone hanno raccolto questo messaggio. Un movimento di pensiero e di azioni che vuole lasciare a chi verrà un mondo migliore. Non stiamo parlando di pie illusioni, ma di dati reali che dimostrano che essere sostenibili conviene, un’economia che mette l’uomo al centro e rispetta l’ambiente è possibile.
La scelta della sede dell’Università Luiss-Guido Carli di Roma – ateneo di eccellenza che forma gli economisti di domani – di ospitare un incontro sul Manifesto di Assisi rende ancora più dense di significato le riflessioni dei relatori.
Il messaggio del Manifesto di Assisi era di attivare energie concrete e presentare alternative praticabili per superare le crisi. Leggerlo attraverso le sue parole chiave – coraggio, competenza, umiltà, futuro, partecipazione, economia circolare e sostenibile, bellezza, coesione sociale, comunità, empatia – fa pensare a una missione impossibile. Invece ci troviamo a constatare i cambiamenti positivi che ha operato nella società.
Ricostruire partendo dalle fondamenta
Padre Enzo Fortunato, il co-ideatore del Manifesto di Assisi, ha ricordato la preferenza di Papa Francesco per i giovani, che ha convocato ad Assisi da tutto il mondo per studiare una nuova economia a misura d’uomo nell’evento The Economy of Francesco. Non li ha chiamati a verniciare la facciata di una casa, ma a ricostruire quella casa in modo radicale partendo dalle fondamenta.
Stiamo attraversando quattro grandi crisi. Costruire questa nuova casa richiede genialità, una visione, un progetto che metta al centro l’uomo con la sua gentilezza con una visione spirituale.
La visione spirituale è l’anima delle cose, l’amalgama che tiene insieme i frammenti. Non possiamo vivere senza avere un senso: senza spiritualità e azione la nostra vita sarà solo un cumulo di carte senza anima, la vita vera richiede l’azione.
Unire mondi diversi
Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola e co-ideatore del Manifesto di Assisi, ha evidenziato i tre obiettivi – coesione (ovvero non lasciare indietro nessuno), transizione verde (energie rinnovabili e agricoltura sostenibile, non solo per combattere la crisi climatica ma per rafforzare la nostra economia) e digitale (innovazione, tecnologia, saperi, conoscenza) – che l’Europa si è data nel Next Generation EU per fronteggiare la pandemia, e che erano stati anticipati dal Manifesto.
Oggi servono risposte concrete, bisogna agire e mettere insieme mondi diversi, come ha fatto il Manifesto di Assisi.
L’Italia è così brava a evidenziare i suoi difetti senza affrontarli e a vedere i suoi punti di forza senza utilizzarli. Eppure ce ne sono tanti, come si legge nel Rapporto L’Italia in 10 selfie di Fondazione Symbola, e il green è un valore. Il 40% dei posti di lavoro ha a che fare con l’ambiente: una dimostrazione che la strada giusta da percorrere è quella della transizione verde.
Inoltre le aziende che hanno deciso di diventare green sono più resilienti, creano più posti di lavoro, producono di più.
Realacci cita l’esempio di Arvedi, la più grande acciaieria italiana che sarà la prima al mondo ad azzerare le emissioni di CO2; e di Enel, che ha puntato sulle rinnovabili molti anni fa, con grande lungimiranza, e i fatti le danno ragione. Abbiamo davanti sfide difficilissime, è necessario avere ben chiari gli obiettivi che vogliamo raggiungere.
La sobrietà non è contro l’economia, è una precondizione dell’economia gentile: essere green non è facile ma conviene.
Il coraggio spinge ad andare avanti
Quanto convenga essere sostenibili lo dimostra Francesco Starace, AD del Gruppo ENEL.
ENEL è il più grande produttore al mondo di energie rinnovabili, ma purtroppo non in Italia per colpa di regole demenziali.
«La sostenibilità per ENEL è stata una scelta vincente che ci sta aiutando ad attraversare il peggio di questa crisi. Abbiamo investito molto nelle rinnovabili e aiutiamo chi vuole intraprendere questo percorso. Non è solo una scelta economica o ambientale: l’economia circolare rende più resilienti e quindi più liberi». Starace ha sottolineato l’attualità del Manifesto di Assisi, che parla di coraggio: «Nelle crisi ci si chiude, mentre il coraggio spinge ad andare avanti».
Un nuovo scenario
«Dobbiamo raccontare ai giovani un’Italia del fare, dove innovazione, digitalizzazione, energie rinnovabili delineano un nuovo scenario», ha detto Ettore Prandini, presidente di Coldiretti. Ma tutto questo non sarà mai totalmente compiuto senza un intervento drastico sul fronte della semplificazione, poiché l’eccesso di leggi e di adempimenti burocratici affossa qualunque idea di impresa. Anche per questo ci vuole il coraggio di cui parla il Manifesto di Assisi. In Europa, ha ricordato Prandini, tanti vorrebbero fermare la transizione verde in atto: invece la sostenibilità è un percorso che le imprese non devono assolutamente abbandonare, è la strada per costruire il futuro.
Lavorare insieme, l’esempio del progetto Grande MAXXI
«I vecchi meccanismi della rendicontazione non sono più attuali. Oggi è indispensabile valutare l’impatto e la generatività di un investimento», sottolinea Giovanna Melandri presidente della Fondazione MAXXI e di Human Foundation. Melandri sottolinea l’importanza della cultura nella transizione e sollecita uno sforzo collettivo per lavorare insieme. Un esempio concreto è il progetto Grande MAXXI, un centro di ricerca dove coesistono e collaborano discipline diverse in progetti di rigenerazione urbana.
Dialogo e compassione, anche quando si fa impresa
Una testimonianza intensa è quella di Marina Migliorato, membro del CdA di Illy, che cita Papa Francesco per ricordare l’importanza del dialogo, uno dei pilastri del Manifesto di Assisi. Illy è il brand del caffè italiano più amato al mondo proprio perché ha puntato sulla qualità e sulla sostenibilità. Si deve essere consapevoli del fatto che fare economia è un valore. 120 milioni di persone al mondo dipendono dall’economia del caffè: 25 milioni di piccoli coltivatori producono l’80% del caffè al mondo (dati FAO). Migliorato ha citato la parabola del buon samaritano per spiegare il significato della parola compassione, che riassume i principi del Manifesto – coraggio, empatia, umiltà, senso di comunità, futuro – e per ricordare che «chi è più fortunato ha il dovere di includere i più deboli».
In chiusura ha citato la Fratelli tutti di Papa Francesco: abbiamo l’illusione di «credere di essere onnipotenti e dimenticare che siamo tutti sulla stessa barca, anche quando facciamo impresa».