Pensando al variegato mondo delle tecnologie, quali sono le più rilevanti per il futuro della progettazione?
Il Digital Twin per il supporto al decision making, perché ti aiuta a fare delle proiezioni in tempo reale per prendere poi la soluzione più vantaggiosa. In ambito medico, ad esempio, con dati sintetici ottenuti grazie all'intelligenza artificiale, puoi simulare pazienti artificiali e situazioni che aiutano ad assumere un'azione preventiva. Così come per chi gestisce le città, il traffico e altro. Terna, ad esempio, la società italiana operatrice delle reti di trasmissione dell'energia elettrica, utilizza un Digital Twin per fare trading dell’energia e prendere decisioni in tempo reale.
Un’altra tecnologia rilevante è l’intelligenza artificiale, seppur sia già da tempo parte della progettazione specialmente per chi ha avuto a che fare con sistemi simili a quello progettato da Tangity per Acea: il Waidy Management System (WMS). In questo caso abbiamo supportato l’azienda nella costruzione di uno strumento a supporto del decision making abilitato da Smart Technologies, come l’intelligenza artificiale, per la gestione e il risparmio dell’acqua, creando un gemello digitale che permettesse la simulazione di diverse situazioni con proiezioni immediate sulla base di dati reali, per prendere le soluzioni più vantaggiose. Ci siamo inoltre occupati della data visualization di questo sistema, che è la challenge più grande quando si tratta di Decision Making in sistemi così complessi: capire quali informazioni devono avere la prevalenza in un dato momento e quale visualizzazione dare a specifiche informazioni, per far sì che si traducano in azioni da parte di chi sta nella control room.
Abbiamo anche usato l'intelligenza artificiale generativa per l'ultimo video di Mina: un nostro designer, che è anche un generative AI artist, ha progettato tutte le animazioni; abbiamo fatto un esperimento con lo IULM in cui si componevano in tempo reale delle immagini alle spalle degli attori durante la recita della Divina Commedia; abbiamo aiutato il Politecnico a valutare la scrittura di alcune job offering, facendo in modo che non ci fossero gender bias.
Personalmente, dopo aver sviluppato l’Inclusive Design Toolkit Tangity, ho fatto in modo che si integrasse con la Generative AI: oggi tutti gli strumenti disponibili sono utilizzabili attraverso il prompting. Lo utilizziamo con clienti come Vodafone e Nexy, soprattutto nella fase di generazione di idee e di validazione di scenari per tenere conto di metriche che non sono esclusivamente business oriented ma people sensitive, orientate ad avere un impatto positivo sulla società. Questo strumento permette di diminuire i bias, aumentando la capacità di connettere i punti in modo meno ovvio, per uscire dalla propria comfort zone.
Rispetto ai vari ambiti di specializzazione del design, Tangity quanto fa uso della tecnologia?
Tanto in ambito di Communication e Multimedia. Ad esempio abbiamo realizzato dei video commerciali per EasyJet e per Unilever utilizzando un’applicazione di AI, da inserire nei loro touchpoint digitali.
Per il Product design stiamo cercando di accelerare la parte di prototipazione: ci sono alcuni tool che ti permettono di passare da uno schizzo a prototipi in 3D molto velocemente. Ora stiamo lavorando per capire come prototipare mantenendo un’identità stilistica anche all'interno di questo processo meccanico.
Ma anche Service design, soprattutto nella fase iniziale di ideazione e nella fase di prototipazione, costruzione e validazione.
Quanto è diffusa in Italia la consapevolezza che il design possa accompagnare l'adozione dell'AI nelle aziende e nella pubblica amministrazione attraverso uno sguardo etico sostenibile e significativo?
Cinque anni fa NTT Data aveva la missione di espandersi a livello globale. Oggi abbiamo sedi a Monaco, Londra, Shangai, Tokyo, Barcellona, Madrid e Sud America. Quando il CEO dell’azienda mi chiese: perché dobbiamo fare design in NTT Data? Io gli risposi che il design preserva la relazione tra la capacità degli esseri umani di adattarsi secondo un percorso lineare e l’aumento esponenziale della tecnologia. Il design serve a preservare questa relazione soprattutto quando questa curva si inarca molto e c’è il rischio che la relazione si sfaldi. Gli esseri umani sono anche la conseguenza degli oggetti e delle tecnologie che utilizzano: il design è centrale ancor più in momenti in cui tecnologie trasformative - come AI - cambiano il modo in cui facciamo le cose ma soprattutto in cui percepiamo la realtà. La tagline della nostra azienda è “Humanize complexity”, che non vuol dire semplificare la complessità dei nostri giorni, ma renderla accessibile alle persone. Questo è centrale nei momenti in cui una tecnologia come la AI sta impattando massivamente. Non cambia solo il modo in cui facciamo le cose, ma anche come percepiamo la realtà. In tutto questo, il ruolo del design è fondamentale per capire come saranno i touchpoint delle nuove banche, dei supermercati, come la AI cambierà il modo in cui interagiamo con i principali servizi.
Questo è il momento in cui dobbiamo capire il senso della direzione dei tool design, rimodularli e inventarli affinché siano funzionali in questa situazione.
In quali ambiti del design l'adozione di soluzioni di intelligenza artificiale offre maggiori opportunità?
Digital interaction design, design di prodotto, design di servizio e design degli spazi.
Ad esempio, rispetto al cambiamento dell'architettura dei touchpoint, Tangity ha realizzato un lavoro per Lavazza, finalizzato a comprendere se ci fossero dei vantaggi a rendere la macchinetta del caffè senziente. Dalle ricerche è emerso che l’utilizzo della macchina da caffè è associato a diverse abitudini. Il risultato è stato Voicy, una macchinetta del caffè smart, che integra Alexa, creata in collaborazione con Amazon, non solo in grado di prepararti il caffè ma anche di informarti sul meteo e sul traffico, di inviare messaggi, fare e ricevere chiamate, riprodurre la tua musica preferita. Questo smart product parlante ha cambiato non solo il senso della pausa caffè ma ha reso possibile all’azienda di raccogliere tantissime info capillari sui suoi consumatori in grado di orientare Lavazza nello sviluppo del proprio business in direzione dell’offerta di innovativi servizi online. In questo senso, l’utilizzo di AI può portarti lontano e, grazie alle connessioni con i tuoi clienti, può trasformare radicalmente l’azienda.
Quali sono i principali vantaggi che l’adozione dell’AI offre ai suoi clienti in termini di competitività?
Ottimizzazione dei processi sicuramente. Per la riduzione dei tempi sono meno convinto, perché si accompagna: ad un abbassamento della qualità dei risultati. Il rischio è quello che ci accontenteremo di una società “good enough”, come già successo in passato in seguito alla diffusione di altre tecnologie (es. mp3, portabilità rispetto alla qualità, etc.
Una recente pubblicazione scientifica, ha messo a confronto la creatività di circa 150 persone con l’AI. L’esperimento ha dimostrato che AI ha un potenziale creativo più elevato della media degli intervistati umani. Mentre il 27% dei partecipati all’esperimento è molto più creativo di AI. Questo ci porta alla seguente conclusione: AI aiuta la media degli esseri umani ad essere più creativi; il 27% delle persone, dotati di un talento creativo fuori dalla norma, non devono temere AI perché i risultati a cui porta sono inferiori alla loro creatività.
Un altro vantaggio può essere il processo di creazione.
In che modo l’AI può rendere la nostra cultura meno biased?
È stata sviluppata una metodologia su come sviluppare AI meno biased, grazie al progetto di ricerca Aida Artificial Intelligence for Autism. È stata messa a punto una procedura su come mixare dati sintetici e reali, su come attribuire i diversi pesi, su come rendere questo strumento capace di imparare uscendo fuori dal proprio blind spot. A questo si aggiunge anche l’integrazione dell’InclusiveDesign Toolkit Tangity con AI generativa, di cui parlavo prima: oggi, grazie allo strumento Connecting dots, è possibile utilizzare tutte le risorse a disposizione con Chat GPT.