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Scrivi bioplastica leggi Mater-Bi. L’innovativa famiglia di bioplastiche dai numerosi utilizzi è nata in Italia e si è diffusa grazie alla sua natura biodegradabile e compostabile in numerose applicazioni, specialmente per la raccolta differenziata del rifiuto organico, nel foodservice, nel foodpackaging o in agricoltura. L’azienda che l’ha realizzata è tutta made in Italy, con sede a Novara e presieduta dalla chimica Catia Bastioli.

Novamont è una società Benefit certificata B Corporation, notoriamente un player mondiale della “chimica verde” e dell’economia circolare del Paese. Ma non è solo bioplastica. E anche bioprodotti di origine rinnovabile e biodegradabili come ingredienti per cosmetici, formulati per bioerbicidi e biolubrificanti, ovvero prodotti che generalmente sono caratterizzati da un elevato tasso di dispersione nell’ambiente.

Perché suolo e agricoltura insieme alla chimica sono le parole chiave della visione dell’azienda del novarese pioniera nel settore della bioeconomia circolare in Italia,  la componente rinnovabile dell’economia circolareche prevede l’utilizzo sostenibile e circolare di risorse biologiche e rinnovabili provenienti dalla natura. Infatti il suo modello di sviluppo si basa su una filiera agricola integrata nel territorio e connessa con le bioraffinerie, sui prodotti concepiti come soluzioni a basso impatto per la rigenerazione degli ecosistemi e sulla reindustrializzazione di siti dismessi.

Per sua natura Novamont affonda le radici nel suolo, collaborando da sempre con il comparto agricolo, per la diffusione di un’agricoltura sostenibile, attraverso la stipula di accordi di filiera. Proprio in quest’ambito con il Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG (attivo nel campo della sostenibilità come dimostra anche una recente ricerca sul futuro del vino realizzata con Symbola) ha sottoscritto un protocollo di collaborazione, per la stagione agraria 2020/2021, relativo all’ottimizzazione di tecniche colturali a basso impatto per la vite. Il progetto, che rientra tra le iniziative che Symbola promuove per migliorare prodotti e processi produttivi del made in Italy di qualità mettendo in rete i suoi Associati, vede il coinvolgimento degli agricoltori della filiera vitivinicola su iniziative pilota. In particolare, l’avvio di importanti attività di sensibilizzazione sull’utilizzo del telo di pacciamatura biodegradabile in suolo in Mater-Bi ed un formulato bioerbicida a base di acido pelargonico messi a disposizione da Novamont. L’obiettivo, al termine della sperimentazione, sarà di integrare tali prodotti nel protocollo di coltivazione del Consorzio. Non solo per questa ultima iniziativa Novamont è anche annoverata tra le best practice di  GreenItaly 2020, la ricerca sulla green economy italiana realizzata da Symbola e Unioncamere, in pubblicazione il 29 ottobre 2020.

Il segreto della sua leadership nell’economia circolare? Puntare su ricerca e sviluppo come leve di competitività. Con più di 600 persone, un portafoglio di circa 1.800 tra brevetti e domande di brevetti e un turnover di 270 milioni di euro, Novamont investe circa il 5% del proprio fatturato in R&S, settore in cui è impiegato più del 20% delle persone  (dati bilancio  consolidato  2019).

Il Gruppo, che ha sede a Novara, possiede stabilimenti produttivi distribuiti in tutta Italia, da Terni ad  Adria (RO) e Patrica (FR), con laboratori di ricerca e sviluppo a Novara, Terni e Piana di Monte Verna (CE) e una Joint Venture con Versalis (Eni) a Porto Torres (SS). È anche attiva all’estero con sedi in Germania, Francia, Spagna e Stati Uniti e con un ufficio di rappresentanza a Bruxelles (Belgio). È presente attraverso propri distributori in oltre 40 Paesi nel mondo.

 

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