Il progetto italiano di rilancio è un modello da seguire secondo il World Economic Forum. Ingenti fondi saranno destinati anche all'edilizia rurale. Le possibilità sono tante Il report di Nomisma I ministro della Cultura Dario Franceschini ha chiesto 1,65 miliardi del Recovery Fund per i piccoli borghi d'Italia. Un miliardo per gli oltre 1.400 cammini, sentieri che attraversano le campagne italiane, come rileva un recentissimo studio di Fondazione Symbola con Uncem, l'Associazione dei Comuni e delle Comunità Montane, e che sono per due terzi localizzati nei piccoli borghi. E 650 milioni per l'edilizia rurale: si tratta di un immenso patrimonio rurale, come lo ha definito il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, composto da 2 milioni di edifici rurali fra malghe cascine, fattorie, masserie e stalle. «È importante questa attenzione ai piccoli borghi, specie quelli montani nota Marco Bussone, presidente di Uncem Così come sono importanti i riflettori dei media attorno ad iniziative come lo smartworking dai piccoli borghi per sfuggire al confmamento nelle città, o i casi delle case affittate a un euro in cambio di restauri. Ancora più im1 65 MILIARDI la somma chiesta dal ministro Franceschini per il Recovery Fund portante è stato il varo della Strategia nazionale delle aree interne che sta investendo 600 milioni di euro su 72 zone pilota italiane. C'è insomma un nuovo tenitorialismo che va oltre i particolarismi, senza isolarli più in un municipalismo dannoso ed esasperato». Secondo il World Economic Forum, organizzazione internazionale indipendente impegnata nei temi della salute e dell'ambiente, il progetto italiano è un modello da seguire e al quale ispirarsi. Un investimento che porterà a ottenere importanti risultati non soltanto per la tutela dell'ambiente, ma anche e soprattutto per la qualità della vita.
Stefano Carli | Affari & Finanza - La Repubblica