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Il Covid-19 ci ha portato via Rita Tiberi ed è un immenso dolore. È stata una colonna portante di Legambiente praticamente da sempre, in tutte le sfide. Una roccia sensibile e gentile. Negli anni eroici (che spero siano ancora davanti a noi) Legambiente era una specie di Mucchio Selvaggio, sempre in movimento, nel quale i ruoli non erano mai cristallizzati. Rita si è occupata a lungo della gestione del bilancio, compito da far tremare le vene ai polsi in un’organizzazione vitale ma cronicamente povera. Una vera “Vita da Mediano“, per dirla con una canzone di Ligabue che scegliemmo come colonna musicale di un Congresso nazionale. Ma i mediani erano anche la prima linea e Rita in particolare non è mai mancata all’appello. Si trattasse di organizzare il blocco ad un impianto nucleare o la Goletta Verde, un’iniziativa di volontariato o una manifestazione. O di decidere di un appuntamento conviviale: perché Rita amava le amicizie e la vita. E sorrideva spesso. Aveva appena cominciato a godersi la pensione dedicando più tempo ai viaggi che amava tanto e tornando a vivere a L’Aquila, cui era rimasta legata. Questo virus infame l’ha stroncata ed è un motivo in più, per noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerla ed essergli amici, di combatterlo fino in fondo.

Oltre al dolore provo un’immensa, terribile, tristezza. Ciao Rita

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