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Comunità energetiche, mobilità, nucleare: cosa cambia in Italia La svolta verde. Strada in salita sulla transizione green per il Paese alla ricerca del giusto punto di equilibrio tra gli obiettivi sfidanti e la tenuta del sistema a traiettoria che l'Italia intende percorrere sulla strada della transizione ecologica e ambientale è stata ribadita, da ultimo, nel Piano nazionale integrato energia e clima , la cui versione definitiva dovrà essere trasmessa a Bruxelles a giugno e che impone una netta accelerazione su più versanti, a cominciare dallo sviluppo delle rinnovabili. La cui velocità di marcia appare, però, ancora troppo lontana dai ritmi necessari che ci consentirebbero di raggiungere l'asticella di 8o gigawatt di produzione elettrica da fonti green entro il 2030. Un traguardo che il governo è intenzionato a centrare, come ha ribadito di recente anche il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, tra i protagonisti del ricco pacchetto di confronti dedicati all'energia e alle sue molteplici implicazioni del Festival dell'Economia di Trento. Il titolare del Mase sarà al centro, il 24 maggio, di un'intervista a tutto campo in cui traccerà un bilancio di quanto fatto finora, a partire dal rafforzamento della strategia di diversificazione delle fonti di approvvigionamento in risposta ai riverberi provocati prima dal conflitto russo-ucraino e, più di recente, dalle crisi in Medio Oriente. La presenza di Pichetto Fratin offrirà, però, anche una panoramica delle tante tessere su cui il ministero è al lavoro, dalle comunità energetiche (Cer), dopo la pubblicazione a opera del Mase del decreto che fissa gli incentivi per le Cer (in parte finanziati con Pnrr), al nucleare di quarta generazione, su cui l'esecutivo ha acceso un faro con il lancio della Piattaforma Nazionale per il nucleare sostenibile finalizzata a creare un punto di sintesi e di convergenza nazionale sulle diverse iniziative, le esperienze, le criticità, le prospettive e le aspettative sul settore nucleare che, come ha ripetuto il ministro in più occasioni, può rappresentare un alleato importante sulla strada della decarbonizzazione dei sistemi energetici e produttivi. Un tassello, quest'ultimo, cruciale per il raggiungimento degli obiettivi assai sfidanti che l'Italia, come pure l'Europa, si sono dati. Obiettivi che, nei diversi settori, dalle rinnovabili alla mobilità elettrica - i cui costi e le cui priorità saranno uno dei temi dibattuti a Trento in un focus specifico -, andranno però misurati con il reale stato dell'arte e con i possibili riverberi sulla competitività delle imprese italiane. Impegnate sì nell'implementazione di piani di sviluppo all'insegna della svolta verde, ma costrette anche a fare i conti con costi dell'energia sempre molto elevati rispetto ai competitor europei e con i riflessi, nient'affatto trascurabili, della transizione green. Il tutto mentre gli effetti del conflitto tra Russia e Ucraina, come pure le conseguenze delle ultime crisi in Medio Oriente, hanno confermato la centralità del gas e la necessità, per l'Italia, ma non solo, di ampliare il portafoglio di fornitori di combustibili fossili per garantire la sicurezza energetica del sistema. E proprio i combustibili fossili, il cui peso continuerà a essere rilevante da qui ai prossimi anni, come certificano la maggior parte degli scenari di riferimento, saranno il tema dell'incontro che, giovedì 23 maggio, aprirà l'intenso programma di dibatti sul mondo dell'energia in programma al Festival. Che offrirà, con diversi dibattiti, un puntuale check sui costi, le prospettive ma anche le tante contraddizioni della transizione energetica attraverso il proficuo confronto tra accademici, esperti, rappresentanti delle istituzioni e del mondo delle aziende. GIOVEDÌ 23 MAGGIO Nel 2024 si produce più energia da combustibili fossili di dieci anni fa. Come uscirne? I protagonisti: Franco Bernabè, presidente Techvisory, Alberto Clò, direttore rivista Energia, Luigi De Paoli, Università Bocconi, Laura Piovesan, direttore generale Dipartimento progetti Banca europea degli investimenti (Bei), Cheo Condina, Radiocor II Sole 24 Ore GIOVEDÌ 23 MAGGIO Mobilità elettrica: costi e priorità I protagonisti: Michele Costabile, Università Luiss Guido Carli, Alessandro Marangoni, ceo Althesys, Gian Primo Quagliano, presidente Centro studi Promotor, Alexis Paparo, Il Sole 24 Ore VEN BR DÌ 24 Mi AGG O La transizione verde e l'economia industriale europea I protagonisti: Antonio D'Amato, presidente Fondazione Mezzogiorno, Gian Maria Gros-Pietro, presidente Intesa Sanpaolo, Adriana Cerretelli, Il Sole 24 Ore VENERDÌ 24 MAGGIO Transizione energetica, obiettivi e contraddizioni I protagonisti: Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Celestina Dominelli, Il Sole 24 Ore VENERDÌ 24 MAGGIO A che punto siamo nella transizione energetica e con quali prospettive I protagonisti: Paolo Sca ron i, presidente Enel, Sissi Bellomo, Il Sole 24 Ore SABATO 25 MAGGIO Comunità energetiche trampolino di lancio delle fonti di energia rinnovabili I protagonisti: Laura Borsieri, responsabile relazioni e reporting Cooperativa elettrica storica (Cedis), Alessandro Marangoni, ceo Althesys, Clara Poletti, componente del collegio di Arera, Davide Tabarelli, Università di Bologna, presidente Nomisma Energia, Barbara Nepitelli, Radiocor Il Sole 24 Ore SABATO 25 MAGGIO Il nucleare di domani I protagonisti: Stefano Buono, ceo & co-founder Newcleo, Claudia Gasparrini, presidente Italian nuclear younger generation, Luca Mastrantonio, Head of Nuclear Innovation di Enel, Valeria Termini, Università Roma Tre, Davide Tabarelli, Università di Bologna, presidente Nomisma Energia SABATO 25 MAGGIO Osservatorio sulla transizione energetica: bilancio 2024 e prospettive in Europa I protagonisti: Claudio Levorato, presidente Reekep, Marco Nocivelli, presidente e ceo Epta, Agostino Re Rebaudengo, presidente Elettricità Futura, Catia Tomasetti, partner e leader del focus team infrastrutture, energia e transizione ecologica BonelliErede, Lucia Visconti Parisio, Università di Milano-Bicocca, Sara Deganello, Il Sole 24 Ore O RIPRODUZIONE RISERVATA Gli esperti Le voci dell'energia A Trento dialogheranno con il pubblico le voci più autorevoli del settore dell'energia DAVIDE TABARELLI Università di Bologna, presidente Nomisma Energia FRANCO BERNABÈ Presidente Techvisory ALBERTO CLÒ Direttore rivista Energia GIAN PRIMO QUAGLIANO Presidente Centro studi Promotor LUCA MASTRANTONIO Head of Nuclear Innovation Enel AGOSTINO RE REBAUDENGO Presidente Elettricità Futura CATIA TOMASETTI Partner e leader del focus team infrastrutture, energia e transizione ecologica BonelliErede LUCIA VISCONTI PARISIO Università di Milano-Bicocca LE PUNTATE PRECEDENTI Le uscite sul Sole 24 Ore Prosegue la presentazione dei temi del Festival dell'economia di Trento (2326 maggio). Il 23 aprile la prima puntata sull'intelligenza artificiale; il 25 aprile focus su scuola e formazione Economia circolare, uno strumento per la competitività Risorse Riciclo I I ' pe cr iomn ao tino i da e l cl 'i Irtcaol il aa rne e l è<( s lantropologico: abbiamo risposto con l'intelligenza alla mancanza di materie prime». Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola e tra i protagonisti del FestivaI di Trento, ricorda la storia e guarda avanti: «Il recupero dei materiali, oltre che un formidabile vettore di risparmio nonché, ormai, un fattore di reputazione per le aziende, è anche una chiave per il futuro. Tra i possibili terreni di applicazione, su cui si sta già lavorando e su cui si può fare di più: il riciclo di terre rare, batterie e pannelli solari e l'esportazione di tecnologie e di un sistema di riciclo, quello italiano basato sui consorzi, adatto anche agli Stati meno strutturati». Symbola ha messo insieme alcuni numeri che certificano le qualità dell'Italia: è il Paese europeo con il più alto tasso di riciclo di rifiuti speciali (83,4%); è secondo, dopo la Francia, per tasso d'uso di materia seconda pari al 21,6%, a fronte di una media europea del 12,8%. Nel recupero dell'olio minerale usato, il tasso di rigenerazione ha raggiunto in Italia il 98% contro una media in Europa del 61%. Nell'acciaio si registra un tasso di produzione da riciclo pari all'82% a confronto con il 55,7% europeo e con il 62% mondiale. Infine, alcuni dei benefici: grazie all'impiego di materia seconda in sostituzione di quella vergine, ogni anno vengono evitate in Italia 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e 63 milioni di tonnellate equivalenti di CO2. L'Italia si conferma negli anni leader nel riciclo dei rifiuti: secondo le stime di Conai, il consorzio nazionale imballaggi, nel 20241a percentuale di riciclo del packaging in Italia dovrebbe arrivare a sfiorare il 75%. Saranno oltre 10,3 milioni di tonnellate i rifiuti recuperati: il 74,9% dell'immesso al consumo in un trend di crescita che porta il nostro Paese ad avere superato con sei anni di anticipo gli obiettivi che l'Europa chiede entro il 2030. Secondo gli ultimi dati Eurostat, del resto, l'Italia si contende il primato con la Germania per il riciclo pro-capite degli imballaggi. In generale, reintrodurre gli scarti nel ciclo industriale e valorizzare i sottoprodotti delle lavorazioni è diventato un asset strategico per le imprese che vogliono restare competitive: dai rottami di acciaio al riciclo dei rifiuti, imballaggi ma anche il resto, dall'economia del mare agli scarti agricoli che alimentano la filiera della chimica verde: i campi di applicazione sono molteplici e potenzialmente in continua crescita. SABATO 25 MAGGIO L'economia circolare, nuova frontiera della competitività.

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Comunità energetiche, mobilità, nucleare: cosa cambia in Italia | Il Sole 24 Ore

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