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Un sistema che somma 1,8 milioni di lavoratori, un valore della produzione di 225 miliardi di euro nel 2018, un valore aggiunto di 100 miliardi di euro e che, considerando anche l'indotto, raggiunge il 10% del Pil. La Lombardia è la regione più sviluppata con un valore aggiunto di 25 miliardi di euro e 355mila addetti. Così il rapporto '100 Italian Life Sciences Stories' presentato oggi da Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola e Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale Enel, l'annuale viaggio nell'innovazione italiana promosso da Fondazione Symbola e Enel, dedicato quest'anno, grazie alla collaborazione con Farmindustria, proprio alle tecnologie per la salute. Dietro questi numeri, sono molti i primati industriali. Dal settore farmaceutico che, con gli oltre 66.500 addetti (200.000 con l'indotto) e un valore della produzione pari a 32,2 miliardi di euro (valore 2018 che nel 2019 ha raggiunto i 34 miliardi), rappresenta il secondo Paese produttore in Europa subito dopo la Germania (32,9 miliardi), seguito da Francia (23,2 miliardi), Regno Unito e Spagna. Un settore che negli ultimi dieci anni ha registrato l'incremento dell'export più alto tra i big europei (+168% rispetto al +86% della media Ue). Un settore molto articolato fatto di multinazionali, imprese a capitale nazionale grandi e piccole, con forte specializzazione nello sviluppo di farmaci (sempre più innovativi, in particolare biotecnologici), vaccini, plasmaderivati e nella produzione in contract and development manufacturing.

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Fondazione Symbola e Enel. Il comparto delle Scienze della vita vale il 10% del Pil | Avvenire

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