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E’ nella green economy il futuro del business? Una prospettiva vera in tutto il mondo, ma che in Italia ha chance più che altrove di aver successo e che può rappresentare per la nostra economia del XXI secolo quello che l’elettrificazione, l’automobile, le telecomunicazioni prima e la rivoluzione informatica poi sono stati per il Novecento. Si tratta, insomma di una straordinaria occasione per modernizzare e rendere più competitiva la nostra economia che ha il suo punto di forza in un sistema produttivo fatto prevalentemente da piccole e medie imprese fortemente legate al territorio, capace di misurarsi con le diverse declinazioni e applicazioni della green economy e di diffonderle velocemente e capillarmente. Quando parliamo di green economy, infatti, pensiamo ad una sfida trasversale che comprende moltissimi settori e coinvolge decine di migliaia di imprese: dal settore dell’edilizia a quello dei trasporti, dagli elettrodomestici alle fonti rinnovabili, dal turismo all’agricoltura di qualità, dall’high tech al riciclo dei rifiuti, dalla diffusione di prodotti e di processi produttivi innovativi ed efficienti, nella creazione di nuova occupazione qualificata. Di questo si è discusso oggi al Convegno organizzato nel corso del Festival dell’Ambiente a Milano, il giorno prima della Giornata mondiale dell’Ambiente che si festeggia ogni anno proprio il 5 giugno.

 “Superare la crisi è una sfida che l’Italia può vincere se saprà cogliere nelle caratteristiche del suo sistema produttivo le radici di una scommessa sul futuro – dichiara Ermete Realacci, Presidente di Symbola - Un sistema fatto prevalentemente da piccole e medie imprese fortemente legate al territorio che può trovare nella green economy una straordinaria leva di rilancio. Tanto che è possibile prevedere che nel nostro paese, nei prossimi cinque anni, questo settore possa generare oltre un milione di posti di lavoro tra nuovi occupati e qualificazione delle imprese esistenti. E’ un’Italia che vince e resiste alla crisi perché punta sulla coesione sociale, sull’ innovazione e sulla ricerca, sull’ambiente e la cultura. E’un’Italia che spesso la politica non sa leggere e accompagnare, ma che ha un grande bisogno di essere messa in rete, raccontata per quello che è, e di riconoscersi in un progetto comune per essere più forte in un progetto che coinvolge tutto il Paese, che non lascia indietro nessuno, che chiama all’azione imprese, istituzioni, società, politica, persone.”

All’incontro hanno partecipato: Luigi Casero, sottosegretario di Stato all’Economia e alle Finanze
Vittorio Chiesa-Dipartimento di Ingegneria Gestionale Politecnico di Milano, Fabio Renzi Fondazione Symbola, Massimo Ferlini-Giunta di Camera di Commercio di Milano, Mauro Marchiaro-responsabile Resources Accenture Management Consulting, Dominique Minnaert, Managing director Metro Italia Cash and Carry, Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola

 

 

Greeneconomics: il business diventa verde? E' nella Green Economy il futuro dell'economia?
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