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Il Manifesto di Assisi al fianco dei giovani per un’economia più a misura d’uomo

“Il successo delle manifestazioni nel mondo e in Italia è importantissimo per ottenere scelte coerenti contro la crisi climatica. Il ruolo dei giovani è stato, è e sarà fondamentale in questa direzione e noi siamo con loro. Affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro come scritto nel Manifesto di Assisi. Già oggi la greeneconomy permette alle nostre imprese di rispondere alla crisi della pandemia essendo più competitive e producendo più lavoro. Fanno ben sperare le recenti parole del Papa, del presidente Mattarella, del premier Draghi e di molti capi di Stato. Ci auguriamo che trovino conferma negli appuntamenti in vista del G20 a presidenza italiana e della Cop26 di Glasgow. Anche se non sarà né semplice né facile, è oggi più concreta la possibilità di costruire un mondo più sicuro, civile, più gentile. Ma bisogna agire subito”.

Lo hanno dichiarato i portavoci del Manifesto di Assisi Ermete Realacci e Padre Enzo Fortunato.

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Grande partecipazione al bando “10 tesi per la sostenibilità”. Sono ad oggi oltre 1300 tesi da tutta Italia. Fino al 31 gennaio è online il bando di concorso. È un’iniziativa promossa da Fondazione Symbola, Unioncamere e Luiss con il sostegno di Deloitte Climate & Sustainability, il patrocinio della Conferenza dei Rettori (Crui) e la collaborazione del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS) e del Consorzio Interuniversitario nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali (Instm) volta a premiare 10 tesi provenienti da tutte le discipline, sia umanistiche che scientifiche, che abbiano forti e originali riferimenti al principio della sostenibilità.

La COP28 di Dubai è andata meglio di come molti temevano. L’intesa raggiunta è nel solco degli accordi di Parigi e per la prima volta pone esplicitamente il problema dei combustibili fossili. È giusta la scelta dell’Europa di puntare su coesione, transizione verde e digitale per costruire un’economia più a misura d’uomo e per questo più forte. Dopo Dubai tocca oltre che ai governi, alla società e all’economia. L’Italia può dare un forte contributo se fa l’Italia e incrocia la green economy con la qualità, l’innovazione, la bellezza.

La COP28 di Dubai è andata meglio di quanto si potesse pensare. Ora tocca oltre che ai governi, alla società e all’economia. L’intesa raggiunta tiene conto di tutti gli aspetti più rilevanti dell’accordo di Parigi. Questi appuntamenti sono importanti per indicare la direzione, ma la partita vera si gioca nel campo dell'economia e della società. È giusta la scelta dell’Europa di puntare su coesione, transizione verde e digitale per costruire un’economia più a misura d’uomo e per questo più forte. Anche per questo sono inaccettabili i ritardi sullo sviluppo delle fonti rinnovabili nel nostro Paese.

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