«La plastic tax? La direzione indicata è giusta, ma il metodo è sbagliato. Spero che le prossime settimane servano a modificare al meglio questa misura». Ermete Realacci è leader storico dell'ambientalismo italiano. Ne ha fatto la sua bandiera anche da deputato (centrosinistra) per 17 anni fino alla scorsa legislatura, e la mantiene alta sia nel Pd che come presidente di Symbola: una fondazione che unisce oltre 100 imprese e istituzioni per le quali sviluppo e innovazione si basano su green economy, cultura e coesione sociale.
Il metodo, diceva.
«Sì. È sembrato tutto estemporaneo, è stata formulata una misura senza prima confrontarsi con i soggetti interessati e competenti. Citando Diderot, non basta fare il bene, bisogna anche farlo bene».
Dunque la tassa, di per sé, potrebbe andare?
«Se si vuole orientare il mercato a favore dell'ambiente, la leva fiscale è uno strumento per recuperare risorse, che però poi vanno reinvestite per incentivare chi opera nella direzione giusta. I cambiamenti devono essere favoriti, non forzati».
Crede che i 5S abbiano imposto la misura al Pd?
«È il governo che sembra avere improvvisato. Il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ha detto che sul testo erano tutti d'accordo».