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BOLOGNA\ aise\ - Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo dell’Emilia Romagna produce 8,2 miliardi di euro di valore aggiunto sul totale dell’economia, il 5,1% della ricchezza prodotta dall’economia regionale. In termini di posti di lavoro, i 125 mila addetti della filiera incidono per il 5,8% dell’occupazione regionale. Su base provinciale, Bologna si colloca quinta per valore aggiunto con 2.509 miliardi e sesta per numero di occupati con 36.546; seguono Modena con 1.251 milioni di valore aggiunto e 20.369 occupati; Parma con 942 milioni di valore aggiunto e 14.081 occupati; Reggio Emilia con 933 milioni di valore aggiunto e 14.382 occupati; Forlì Cesena 539 milioni di valore aggiunto e 10.003 occupati; Rimini con 480 milioni di valore aggiunto e 9.195 occupati; Ravenna con 470 milioni di valore aggiunto e 8.210 occupati; Piacenza con 398 milioni di valore aggiunto e 6.629 occupati; Ferrara con 329 milioni di valore aggiunto e 5.801 occupati.
Sono alcuni dei dati emersi dal rapporto “Io sono Cultura 2023”, realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere, con la collaborazione del Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne, insieme a Istituto per il Credito Sportivo, la Fondazione Fitzcarraldo e Fornasetti con il patrocinio del Ministero della Cultura.
Presentato nei giorni scorsi a Bologna, “Io Sono Cultura” permette di analizzare l’evoluzione della filiera in termini di produzione di ricchezza e creazione di posti di lavoro. Sul fronte dei numeri il XIII rapporto torna a darci qualche buona notizia, il Sistema Produttivo Culturale e Creativo dopo la crisi degli anni passati torna ad avere un segno positivo.
In Emilia-Romagna, cui il rapporto ha dedicato un focus, dalle attività core derivano 52,7 miliardi e un numero di occupati pari a circa 852mila (rispettivamente +7,2% e +3,3% rispetto al 2021), mentre le attività creative driven generano la ricchezza più elevata degli ultimi tre anni (42,8 miliardi di euro, +6,4% nell’ultimo anno) e danno lavoro a 639 mila occupati (+2,5% rispetto al 2021).
All’interno della filiera operano 275.318 imprese (+1,8% nel 2022 rispetto all’anno precedente); il confronto con il 2019 dimostra il completo recupero del SPCC (+0,3%), evidenziando una performance anche migliore dell’economia nel suo complesso che risulta ancora al di sotto dei numeri pre-pandemia (-1,2%). Accanto alle imprese che rientrano nella perimetrazione del SPCC vi sono da considerare anche le organizzazioni non-profit (37.668) che si occupano di cultura e creatività (il 10,4% del totale delle organizzazioni attive nel settore non-profit), le quali impiegano più di 21 mila tra dipendenti, interinali ed esterni (il 2,3% del totale delle risorse umane retribuite operanti nell’intero universo del non-profit). Il comparto dei videogiochi e software è quello che contribuisce maggiormente alla ricchezza della filiera con 14,6 miliardi di euro di valore aggiunto (il 15,3% dell’intera filiera, +9,6% rispetto al 2021) e con un incremento dei posti di lavoro di oltre 12 mila unità (il 12,4% della filiera, +7,0% rispetto al 2021). Continua, quindi, la dinamica positiva già sperimentata negli anni precedenti sulla scia di un mercato digitale che continua la propria espansione anche nel 2022.
Nel corso dell’anno, le performing arts e arti visive e le attività di valorizzazione del patrimonio storico e artistico riescono a consolidare la dinamica di recupero facendo registrare gli incrementi più significativi in termini di valore aggiunto rispettivamente pari al +14,1% e +13,5%. In termini occupazionali, i due comparti tornano a crescere, rispettivamente del +4,5% e +3,8% (anche se la variazione rispetto al 2019 risulta essere ancora fortemente negativa). L’Italia è il Paese dell’Unione Europea con il maggior numero di imprese in ambito design (36 mila), che offrono occupazione a 63 mila lavoratori e generano un valore aggiunto pari a 2,94 mld. Nel settore del design, l’Emilia Romagna è terza per quota di imprese, 10,7%, ma seconda per valore aggiunto, 13,3% e occupazione, 13,0%. (aise) 

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“Io sono cultura”: focus Emilia Romagna nel rapporto annuale di Fondazione Symbola e Unioncamere | AISE

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