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La crisi climatica supera i confini e coinvolge ogni continente infatti saranno milioni i partecipanti in tutto il mondo al #GlobalClimateStrike di venerdì 27 settembre, più di 150 cortei sono stati organizzati sul territorio italiano. E il 28 settembre ci sarà la prima mobilitazione nazionale dei #SaturdaysForFuture per gli acquisti solidali e per una maggiore presa di coscienza sulla sostenibilità dei modelli di produzione e consumo. Modificare i consumi orientando le scelte verso quei prodotti che rispettano maggiormente i criteri di sostenibilità, fa parte di una serie di buone pratiche da mettere in campo, da qui ai prossimi anni, per creare un mondo più equo e sostenibile. La sfida alla crisi climatica ci riguarda tutti ed è sotto gli occhi di tutti, basti pensare – per quanto riguarda il nostro Paese – all’immensa quantità di alberi abbattuti sulle Dolomiti dalla tempesta Vaia o alla scarsità d’acqua che interessa le regioni del Nord dove, solo nel lago Maggiore, mancano 300 milioni di metri cubi. Le nuove generazioni hanno deciso di scioperare per dare un chiaro segnale affinché i governi prendano impegni concreti per il clima. Una delle risposte è data da un’economia più a misura d’uomo e per questo più sostenibile e così in grado di affrontare il futuro. Esiste già oggi un’Italia che, per dinamiche spesso non collegate a leggi o a norme, affronta la sfida della crisi climatica. Sono 345 mila, secondo il rapporto GreenItaly della Fondazione Symbola e di Unioncamere, le imprese che negli ultimi cinque anni hanno scommesso sulla green economy.

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La crisi climatica può essere un'opportunità per un'economia green - Ermete Realacci | Huffingtonpost.it

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