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di Fiorenza Pinna Curatrice indipendente

La fotografia contemporanea sta vivendo una trasformazione significativa verso la transmedialità, il coinvolgimento sociale attivo e l’inclusione di nuove tecnologie, emancipata ormai definitivamente dalla cornice e dal muro, si evolve da immagine statica a medium dinamico in grado di fondersi e interagire con altri mezzi. Il digitale e l’uso di tecniche miste e media ibridi ridefiniscono il concetto classico di fotografia e la sua collocazione convenzionale, richiedendo un approccio complesso e integrato.

Anche nel panorama italiano si assistite a un’evoluzione di contenuti creativi e modalità di fruizione. Le nuove tendenze si intrecciano con l'innovazione tecnologica, la transmedialità, la diversità e l'inclusività: emerge una nuova scena artistica sempre più produttiva e sperimentale che riconsidera costantemente la definizione di fotografia nell’epoca dei modelli 3D, dei social media e dell’intelligenza artificiale. Su quest’onda esplorativa apre a Milano SPBH[1] Space: laboratorio interdisciplinare e centro comunitario nato da un’idea Bruno Cheschel e Giorgia Zaffanelli. Uno spazio indipendente, sede di mostre, laboratori e incontri organizzati su temi legati alla fotografia ma non solo; si spazia dal cucito a tematiche queer e sociopolitiche.

A livello internazionale nel 2023 Paris Photo è la prima fiera ad aprire un settore dedicato al digitale, curato da Nina Roehrs, con una selezione di gallerie e piattaforme che lavorano con artisti che esplorano in modo critico il rapporto tra cultura contemporanea, digitalizzazione e fotografia, attraverso svariate forme tra cui AI, algoritmi, Extended Reality (aumentata, visuale, mista), blockchain, NFT e coding.

L'intelligenza artificiale rappresenta la vera sfida per la veridicità delle immagini e apre nuove prospettive sulle possibilità creative, producendo immagini fotorealistiche in risposta a prompt scritti. Queste immagini sono disponibili per l'acquisto presso importanti agenzie di fotografia insieme alle foto tradizionali. Spesso diventano virali prima di essere smentite, a volte vincono importanti premi di fotografia, come nel caso del fotografo tedesco Boris Eldagsen, che ha partecipato intenzionalmente ai Sony World Photography Awards con un'opera realizzata con DALL-E 2 (applicativo capace di generare immagini a partire da descrizioni testuali), scegliendo poi di rifiutare il premio per catalizzare un dibattito urgente sulla questione dell'autenticità della fotografia.

In Italia è il PhotoVogue Festival 2024 What makes us human? Image in the age of A.I. a porre seri interrogativi sulla questione, attraverso il ricco programma di mostre che ha esplorato il labile confine tra reale e virtuale, stimolando una riflessione sul tema in un incontro di tre giorni con esperti e ricercatori in tema di AI – tra cui Refik Anadol, Fred Ritchin, Margaret Zhang, Hans Ulrich Obrist, Francesco Bonami – che hanno esposto le principali criticità di questa rivoluzionaria tecnologia in ambito legale, etico e artistico.[2]

Sempre a Milano si è tenuto Fotoludica il primo convegno dedicato alla fotografia videoludica (o virtual photography), la fotografia praticata all’interno dei videogiochi, considerata una delle più interessanti forme d’arte emergente. Fotoludica, a cui partecipano ricercatori, artisti e curatori, fa parte di un progetto di ricerca presso l’Università IULM che indaga la relazione tra la fotografia in-game. Tra gli italiani invitati Leonardo Magrelli, che con West of Here presenta un’apparentemente classica indagine fotografica sul territorio di Los Angeles, che si rivela realizzata nel videogioco Grand Theft Auto V; e Simone Santilli, artista e autore di My favorite Game volume che esplora i mondi virtuali di fotografia e videogioco e le loro convergenze.

Torino si dichiara capitale della fotografia italiana con l’inaugurazione di Exposed, festival internazionale organizzato da Fondazione per la Cultura Torino che realizza il progetto su cui si lavorava da anni di concentrare nel capoluogo piemontese gli eventi più interessanti del settore fotografico italiano, creando una rete di mostre che abbraccia tutta la rete culturale urbana. Un investimento audace per Torino, con l'ambizione di superare la tradizionale separazione tra fotografia e arte contemporanea, creando una sinergia unica tra festival e contesto urbano. Sotto il tema New Landscapes – Nuovi Paesaggi esplora l'evoluzione della fotografia e le sfide del mondo dell'immagine con un programma che spazia dalla fotografia classica a quella contemporanea, cross-media e performativa. Si concentra sulla ricerca, la comprensione e l'investigazione delle trasformazioni del mezzo e si propone come un punto d'incontro aperto e inclusivo a livello internazionale. Anche The Phair rafforza il legame tra fotografia e città, trasferendosi nella nuova sede delle OGR, rinomato centro di sperimentazione artistica. La fiera propone tra gli altri il progetto Artiste in Città che sottolinea il ruolo delle donne nella ricerca artistica torinese, valorizzando figure come Maura Banfo, Marilena Noro e Roberta Bruno.

Sul fronte mercato, l’Italia vive un divario molto forte rispetto agli altri paesi: gli artisti riescono raramente a raggiungere quotazioni oltre i 10mila euro mentre a livello internazionale i picchi sono oltre un milione. Tra le aste si posiziona bene Finarte il cui dipartimento dedicato alla fotografia fattura 1,3 milioni annuali (raddoppiando in soli 4 anni).

La 60ma edizione della Biennale Arte 2024, intitolata Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere e curata da Adriano Pedrosa, in questa edizione si inserisce nel crescente dibattito culturale anticoloniale e inclusivo, e sembra che l'approccio di Pedrosa fatichi a liberare la fotografia dalla sua funzione documentaristica lasciandole una posizione marginale rispetto agli altri linguaggi. Tra le novità della città lagunare in ambito fotografico, si ricorda l’apertura della Fondazione Le Stanze della Fotografia, evoluzione del progetto espositivo omonimo, nato dalla collaborazione tra la casa editrice Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini, con l'obiettivo di promuovere la cultura e l'arte fotografica attraverso open call, mostre, lectio magistralis e laboratori didattici.

In ambito istituzionale, Strategia Fotografia alla sua quarta edizione è uno dei pochi programmi di sostegno al comparto, stanziando 2,7 milioni di euro divisi tra acquisizione e committenza (1,4 milioni di euro), promozione della fotografia (800mila euro), sviluppo e promozione dei talenti della fotografia (500mila euro); l’iniziativa mira sostenere e sviluppare l'arte fotografica in Italia, incentivando l'acquisizione di opere, la promozione della cultura fotografica e la formazione di professionisti del settore.

Nel mondo privato, tra i soggetti che da tempo hanno posto attenzione sul settore, c’è Terna (Roma) che sostiene un importante progetto di ricerca in questo ambito. La società italiana operatrice delle reti di trasmissione dell’energia elettrica ha lanciato la terza edizione del Premio Driving Energy dedicato alla fotografia contemporanea, un'occasione per sostenere lo sviluppo artistico italiano e dare spazio ai nuovi talenti. Il tema di quest’anno è dedicato all’invisibile, su ciò che non si vede e produce effetti concreti, proprio come l’energia elettrica.

In Italia, i festival fotografici sono sempre di più il centro dell'innovazione, sia nella ricerca che nelle modalità espositive, mentre persiste una politica culturale che non favorisce la creazione di nuove realtà istituzionali e museali stabili, dove quelle esistenti mostrano la tendenza a dedicarsi a programmazioni forti ma molto poco rivolte verso il contemporaneo e la sperimentazione.

Tra le esposizioni più rilevanti di questo contesto: L’Italia è un desiderio alle Scuderie del Quirinale, frutto della collaborazione tra la Fondazione Alinari e il Museo di Fotografia Contemporanea – MuFoCo, che non solo celebra il patrimonio fotografico italiano, ma introduce anche nuove prospettive e confronti con l'arte visiva contemporanea.

Significativa per successo di pubblico e modalità espositive la mostra open air di Letizia Battaglia Senza Fine alle Terme di Caracalla, che, oltre a commemorare una fotografa italiana straordinaria, porta la fotografia fuori dai confini dei musei, all’interno di un contesto storicamente complesso.

Un'altra esposizione di grande interesse è stata l’attesissima Le due città di Gabriele Basilico che si è svolta nelle sedi di Palazzo Reale e Triennale a Milano, offrendo al pubblico una visione ampia e coinvolgente della carriera di uno dei maestri della fotografia italiana, e innescando riflessioni su nuove interpretazioni delle città attraverso gli occhi di un artista visionario.

Infine, il Museo di Fotografia Contemporanea ha presentato l’ultimo lavoro di un altro grande maestro della fotografia italiana, Mario Giacomelli, Questo ricordo lo vorrei raccontare, arricchendo così la panoramica delle espressioni fotografiche contemporanee in Italia con una prospettiva unica e preziosa.

Alex Majoli, noto fotografo di MAGNUM, nuovo direttore artistico del SI Fest, uno dei festival di fotografia più longevi e affermati in Italia, mette al centro della sua sperimentazione l’interazione e l’impegno sociale e educativo della fotografia, concentrandosi sull’importanza dell’educazione visiva delle nuove generazioni. La nuova edizione del SiFest invade le scuole con iniziative dedicate agli studenti e sceglie le scuole elementari e medie come sedi espositive delle mostre, ciascuna delle quali è stata associata a una diversa materia.[3]

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L’attenzione all’impatto ambientale all’interno della produzione ed esposizione fotografica continua a crescere: sempre più fotografi e operatori culturali cercano di diffondere valori sostenibili con le loro produzioni artistiche. Tra questi c’è Fotografia Europea, festival culturale internazionale di Reggio Emilia dedicato alla fotografia contemporanea, che riprende Eraclito per ricordarci come il rapporto uomo natura sia conflittuale. La natura ama nascondersi è il titolo dell'edizione 2024, dove l’artista indiano Arko Datto mostra la minaccia imminente del cambiamento climatico e le migrazioni ambientali nei due capitoli The Shunyo Raja Monographies, realizzati nel Delta del Bengala, considerato uno dei principali epicentri di questa trasformazione. Mentre There's no calm after the storm di Matteo de Mayda osserva gli impatti a lungo termine della tempesta Vaia, in una riflessione sul delicato equilibrio tra l'azione umana e la resilienza degli ecosistemi, costruendo un’installazione suggestiva che combina fotografie d'archivio e documentarie, immagini satellitari e al microscopio, ricerca antropologica e scientifica.

La mostra H is for Hemp, A Green Art Extravaganza[4] di Maren Krings presentata da Fonderia 20.9 a Verona in partnership con PhMuseum (Bologna), è uno degli esempi più interessanti di ricerca attiva e discussione sull’impatto ambientale della produzione e esposizione fotografica. La mostra mira a spingere i limiti nella produzione di mostre più sostenibili e offrire esperienze consapevoli e innovative. L’artista ha trasportato personalmente le opere senza cornice usando mezzi di trasporto a basso impatto ambientale come biciclette e treni, e lavorato sulla produzione di inchiostri di canapa e opere biodegradabili misurando sempre attivamente l’impatto ambientale di qualsiasi gesto connesso alla realizzazione del progetto.

Se l’attenzione di artisti, curatori e festival si concentra sempre più sulle questioni della sostenibilità ambientale e sociale, allo stesso modo, l'ISPA – Italian Sustainability Photo Award premia progetti fotografici che raccontano storie positive e soluzioni innovative nel campo della sostenibilità. I vincitori di quest'anno, Luigi Avantaggiato, Mattia Balsamini, Michele Borzoni e Rocco Rorandelli, dimostrano l'impegno crescente nel documentare l'impatto ambientale e sociale. Luigi Avantaggiato ha vinto il premio con una foto singola che ritrae mosche soldato nero, evidenziando come questi insetti possano svolgere un ruolo fondamentale nel ciclo sostenibile dei rifiuti organici, producendo anche farine proteiche. Mattia Balsamini, con il suo progetto onirico Protege Noctem, esplora l'impatto negativo della luce artificiale sulla nostra capacità di vedere la Via Lattea e le stelle, sottolineando le conseguenze dannose per la biodiversità e la salute umana. Michele Borzoni e Rocco Rorandelli, vincitori del Grant ISPA 2023, hanno ricevuto un premio per continuare il progetto WE – Comunità che difendono l’ambiente. Questo lavoro, caratterizzato da un linguaggio pulito ed essenziale, affronta un tema di grande attualità: la vita sostenibile attraverso scelte collettive e consapevoli. I fotografi hanno viaggiato per l'Italia alla ricerca di esperienze virtuose e di impegno attivo e coraggioso che spesso nascono dal basso, diventando strumenti di crescita sociale.

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In questo panorama di crescente interesse per la fotografia come strumento di riflessione e cambiamento, la partnership europea Future Photography si distingue come punto di riferimento europeo per l'esplorazione di nuovi autori emergenti, temi e linguaggi, con Camera come unico partner italiano. Parallelamente, in ambito nazionale, il Premio Luigi Ghirri[5] celebra la sua decima edizione, consolidandosi come piattaforma per la scoperta e valorizzazione dei giovani talenti italiani. Inoltre, al partenariato del Comune di Reggio Emilia con Triennale Milano, chi si aggiudica il premio potrà anche esporre una versione più ampia e completa del progetto in una mostra personale in Triennale Milano durante l’inverno successivo. Quest'anno, Benedetta Casagrande si aggiudica il prestigioso riconoscimento, con Il progetto fotografico All Things Laid Dormant che indaga le relazioni tra umani e animali nel contesto dell'estinzione di massa, utilizzando la fotografia per esplorare nuove forme di intimità e appartenenza.

La giovane fotografia si caratterizza per diversità di approcci e linguaggi: autori come Fabio Barile e Marina Caneve esplorano i confini del paesaggio e della natura attraverso progetti originali, mentre altri come Silvia Bigi e Alessandro Calabrese sperimentano con algoritmi e processi tecnologici per trasformare la realtà visiva, mentre artiste come Eleonora Agostini e Silvia Rosi e Giulia Parlato reinterpretano il linguaggio fotografico con approcci concettuali. In Works for a Cosmic Feeling le immagini di Barile si configurano come una mappa e un'ode simultaneamente. Barile esplora il concetto di unione con l'universo, come descritto da Romain Rolland nel 1927. Non vi sono certezze né affermazioni categoriche, bensì associazioni, a tratti vertiginose. Proprio come in un sistema quantistico, le narrazioni incluse sono permeate da probabilità e casualità. La natura si manifesta come l'essenza di tutte le cose, sia sezionata nei suoi tratti e resti, sia trionfante nella sua decadenza e complessità. Silvia Bigi, invece, con Urtümliches Bild si avventura nel tentativo di elaborare la materia dei sogni notturni attraverso l'intelligenza artificiale, creando immagini imperfette e surreali che sfidano le regole figurative e prospettiche tradizionali.

Giulia Parlato, in Diachronicles si interroga sulla distinzione tra vero e falso, invitando gli osservatori a interrogarsi sulla natura ambigua delle immagini. Il lavoro esplora la manipolazione dell'immagine storica attraverso episodi emblematici e mette in discussione la percezione della verità storica suggerendo la fragilità dell'archeologia e della fotografia nel ricostruire il passato.

Silvia Rosi, con DISINTEGRATA, raccoglie fotografie d'archivio per esplorare l'identità afrodiscendente in Italia, offrendo uno sguardo intimo sulla vita quotidiana e sulle lotte di coloro che hanno contribuito alla costruzione della società italiana contemporanea.

Questi e molti altri talenti italiani under 40 rappresentano una nuova generazione di fotografi che sfidano i confini tradizionali della fotografia e aprono nuove prospettive creative nel panorama artistico italiano.

La fotografia italiana negli ultimi due anni ha attraversato un periodo di profonda trasformazione, caratterizzato da una spinta all’innovazione e a un’attenzione ambientale ed educativa sempre più diffusa, dall'integrazione dell'intelligenza artificiale nel processo creativo, fino all’adozione di pratiche più sostenibili ed ecologiche. Queste tendenze delineano un panorama ricco di sfide e opportunità in cui la creatività e l'innovazione si fondono per dare vita a nuove forme espressive e stimolare il dibattito culturale e sociale.

Suggerimenti di lettura

Fabio Barile, Works for a cosmic feeling, Wittybooks, 2024

Simone Santilli, My favorite game. Fotografia e videogioco, Postmedia books, 2023

Le collezioni Alinari e Mufoco, L’italia è un desiderio. Fotografie, paesaggi e visioni 1842-2022, a cura di Matteo Balduzzi, Rita Scartoni, Electa, 2023

 

[1] Self Publish Be Happy (SPBH), organizzazione nata a Londra e dedicata a dare forma alla fotografia contemporanea e alla cultura visiva attraverso pubblicazioni, eventi online e offline e programmi educativi.
[2] Tra le mostre più interessanti Uncanny Atlas: Image in the age of A.I., una panoramica di diversi tipi di progetti: tra cui Exhibit-A-i, un lavoro sviluppato per creare immagini nate dalle narrazioni di rifugiati richiedenti asilo in Australia, da cui emerge un utilizzo “documentario” dell’AI.
[3] La matematica è affidata al fotografo inglese Stephen Gill con A Series of Disappointments, la fisica, invece, al newyorkese Stanley Greenberg.
[4] L'idea nasce dalla ricerca della sostenibilità nella produzione del libro di Maren Krings, H is for Hemp, stampato su carta di canapa sviluppata appositamente da Hahnemühle per questo progetto e confezionato senza l’utilizzo di materiali sintetici.
[5] Il premio Giovane Fotografia Italiana dal 2022 è intitolato a Luigi Ghirri, in virtù del forte rapporto del fotografo con la città di Reggio Emilia che ne custodisce anche l’archivio nella Fototeca della Biblioteca Panizzi.

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