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di Claudio Astorri

C’è una relazione tra i riscontri di crescita del pubblico della radio e gli investimenti della sua industria nel digitale e nell’innovazione. La moltiplicazione dei canali di fruizione della radio è stata portata a eccellenze significative sia con l’estensione della banda broadcast e digitale DAB, che con sistemi online sempre più performanti, oltre che con piattaforme proprietarie di contenuti web e app. L’ascolto delle stazioni della Radio avviene in un numero sempre crescente di dispositivi e con esperienze di fruizione via via più estese.

Il secondo semestre del 2022 torna ad avere dati di ascolto pari o superiori a quelli del periodo precedente la pandemia. Nell’ascolto settimanale della radio si è tornati, infatti, all’83,33% della popolazione contro l’83,63% dell’ultimo dato del secondo semestre 2019, prima della pandemia. Nell’ascolto giornaliero il dato cresce al 65,11%. Nel quarto d’ora medio, il dato fondamentale dell’ascolto, addirittura si supera il dato precedente alla pandemia. E la crescita giunge da target inaspettati: contrariamente alla percezione dei guru digitali, l’ascolto della radio presso i giovani è sempre elevato e comunque al di sopra della media. Il vero problema dell’ascolto del mezzo è quello degli over 65; man mano che si sale di età verso i 90 anni la percentuale di non ascoltatori sulla popolazione passa dal 25% al 72%. I protagonisti principali della fuga dalla radio degli over 65 sono gli individui di scolarità bassa. A conferma del valore del mezzo radio sul segmento giovane, rispetto alla penetrazione media generale del 64,8% sul totale della popolazione, la generazione Z è al 68%, i millennials al 73% e la generazione X al 76%. I boomers sono al di sotto della media, al 58%, come la Silent Generation (over 65) al solo 35% [1]. Sia complessivamente, sia nell’ascolto dei singoli dispositivi l’autoradio torna a crescere dopo la pandemia: 49,27% del totale, confermandosi largamente il primo dispositivo, come in passato. A seguire l’apparecchio radio con il 31,42%, il televisore (con un dato in ribasso) e lo smartphone, che sta diventando il terzo dispositivo per ascolto e che ora è al 6,85%; in salita anche lo smart-speaker che, con il 2,07% si avvicina al PC/Tablet al 2,76%. Nella competizione tra le 18 stazioni nazionali si assiste a un grande cambiamento, mai registrato precedentemente in tanti anni. Cresce la fluidità nella competizione: RDS, precedentemente quarta, passa direttamente al primo posto tra le Radio più ascoltate. Precede RADIO 105, RTL 102.5, RADIO ITALIA e RADIO DEEJAY. La sesta in classifica è RADIO KISS KISS. La crescita della competizione e la dinamicità delle posizioni nelle classifiche di ascolto è favorita sia da nuovi investimenti in ricerche editoriali e di mercato da parte di alcuni gruppi radiofonici, che dallo sviluppo tecnologico. La tendenza della innovazione digitale, ad esempio con la banda DAB, è di ridurre, e in prospettiva azzerare, i vantaggi competitivi dati dalle migliori coperture conseguite dai broadcaster sul territorio e in FM. Ciò assicura progressivamente, e se ne vedono ora solo i primi effetti, la necessità per le stazioni di distinguersi sempre di più dai concorrenti, anche riposizionando i loro stessi formati di offerta dove necessario. La fluidità crescerà molto ancora e sarà un tratto ricorrente dei prossimi anni. Il digitale porta dunque con sé una democraticità di accesso.

Nel contempo la radio continua a essere e a svilupparsi come una straordinaria repubblica dei contenuti e dei formati ad accesso libero. Il formato più ascoltato è il Contemporary Hit Radio, basato sulla musica dei successi contemporanei; le sue emittenti più seguite sono RDS e RTL 102.5 per la radiofonia nazionale e RADIONORBA per quella locale. Oltre che brani e intrattenimento queste emittenti diffondono anche giornali radio e servizi di utilità come viabilità e meteo ogni ora. Il formato più diffuso per numerosità di stazioni tra le prime 200 in Italia è il Hot AC + Vintage, prevalenza se non esclusività di musica del passato in chiave ritmica. È il trionfo della musica ’70, ’80 e ’90, seguita anche dai target al di sotto dei 45 anni. Tra i nomi delle emittenti più rappresentative del format sono da annoverare la veneta RADIO 80, la toscana MITOLOGY 70 80 e la pugliese RITMO 80. Molto seguiti anche i formati più tipicamente giovani come Dance/Rhythmic e Rock, ma anche tutti quelli più adulti come Adult Contemporary e Oldies + Public che prediligono un riascolto della musica del passato in chiave nostalgica e melodica; News e Sport raccolgono insieme poco più del 10% del totale dell’ascolto, in lieve crescita sull’anno precedente [2] .
La radio di informazione, invece, stenta a decollare. Eppure, sia a livello nazionale che locale, è una tipologia di offerta radiofonica molto richiesta. In questa direzione Rai Radio 1 ha compiuto un ulteriore crescita di servizio incrementando il numero e il tempo dei programmi talk di informazione – ciò è confluito anche nel suo nuovo slogan Sapere subito, capire meglio, che ne sottolinea l'evoluzione. Allo stesso tempo ha innovato le sonorità di sigle e di video promozionali di stazione per essere al passo con i gusti e gli stili in continuo cambiamento. In ambito nazionale, RADIO 24 è l’unica altra stazione rilevante. Purtroppo, su base locale mancano emittenti dalla chiara matrice News/Talk, nonostante ricerche qualitative rilevino una crescente domanda di informazione rispetto a quello che accade nelle singole grandi città e non solo. I finanziamenti più recenti a favore dell’editoria operati dagli ultimi Governi sembrano incentivare le proprietà radiofoniche attuali a riconsiderare l’opportunità di impegnarsi sul formato a carattere nazionale o locale. Sono in corso anche valutazioni per ingressi radiofonici da parte di gruppi editoriali con quotidiani e/o mezzi digitali di informazione.

Mentre il fenomeno della Visual Radio, alla ripresa della mobilità dopo la pandemia, subisce un lieve arretramento anche nell’interesse degli stessi editori, sale la corsa all’idea di piattaforma audio e di servizi digitali. In campo i grandi editori nazionali pubblici e privati con podcast e ascolti asincroni. Rai PlaySound è la piattaforma che segna l’esempio di eccellenza sia nella tecnologia che nei contenuti. Al suo interno si trovano le 13 stazioni di RAI RADIO tutte in diretta, tutti i replay delle loro centinaia di programmi settimanali, oltre 200 serie di podcast originali di tutti i generi in continuo aggiornamento e un catalogo di audiolibri al momento di 200 titoli. La libreria audio offerta è di gran lunga la prima del settore e cresce rapidamente nel tempo. Oltre a grandi gruppi come RTL, GEDI e Radio Mediaset, anche gli editori locali consolidati si cimentano in portali di servizio legati al proprio territorio: Streammo, del gruppo Sphera, leader nel Triveneto, offre numerosi podcast di informazione iper-locali e sport, news informative a carattere locale per categorie professionali e produzioni originali di infotainment per il territorio.  Più di una semplice tendenza: la radio si espande nel mondo dell’audio. Da un punto di vista legislativo, il 2022 ha visto modificarsi i confini tra radio nazionali e stazioni locali. Le radio nazionali, includendo anche le 4 di proprietà pubblica, sono ora 18. L’ultima concessione nazionale disponibile, che offre l’opportunità di servire a livello broadcast FM e DAB l’intero territorio nazionale, è stata acquisita dal gruppo RTL 102.5 che l’ha assegnata alla sua Radio Zeta. Salgono per legge le possibilità di servizio per una radio locale: dal limite precedente posto a 15.000.000 abitanti serviti, si è passati ora al 50% della popolazione italiana; le radio locali ora possono ambire a uno sviluppo medio-nazionale. Per quanto riguarda le rilevazioni di ascolto del mezzo radiofonico la AGCOM è intervenuta in modo importante: in una comunicazione diretta a TER (Tavolo Editori Radio, la società dei grandi soggetti del settore) ha intimato la inclusione nella compagine azionaria di una rappresentanza del mondo della pubblicità, così come già avviene per tutti gli altri media. Quello della radio con TER è l’ultimo MOC (Media Owner Committee) tra tutti i media. L’autorità ha inoltre ribadito la richiesta urgente dell’aggiornamento della attuale metodologia CATI a sistemi più moderni ed efficienti. Per quanto riguarda l’aspetto tecnologico, l’uso del DAB+, la nuova banda digitale del broadcast radiofonico, è in forte sviluppo, sia partecipativo da parte dell’emittenza che distributivo sui territori nel Paese. Al punto che alcuni soggetti propongono la calendarizzazione dello “switch-off” dalla FM, banda assai meno sostenibile e ben più energivora. Basti pensare che la virtuosità del DAB sta nella sua tecnologia “condominiale” che permette di condividere il medesimo trasmettitore e sistema d’antenna tra 10/15 stazioni differenti; i risparmi di energia rispetto all’analogico sono enormi. Per non parlare dell’assenza di interferenze e dell’efficienza di ricezione. L’ascolto da parte dell’utenza è favorito dalle case automobilistiche: il ricevitore radio FM/DAB+ è ora incluso di serie nel 100% degli autoveicoli in vendita. Alcuni elementi di riflessione sul DAB+ riguardano l’eccessiva numerosità delle emittenti ascoltabili: in alcune aree come Roma e Milano vi sono più di 150 stazioni e la discrepanza di copertura nazionale tra consorzi privati e Rai a vantaggio dei primi (DAB Italia e Eurodab) con l’azienda pubblica che è in evidente e forte ritardo.

Come reazione all’impennata del 2022 dei costi energetici continua ad affermarsi la tendenza ad acquisire trasmettitori di alta efficienza e basso consumo, con potenza variabile per abbassamenti notturni controllata da semplici sistemi remoti. Grazie a questa tecnologia molti editori hanno ridotto drasticamente le potenze anche di giorno. L’idea FM verso la sostenibilità è quella della potenza ottimizzata e non più di quella più alta possibile. L’azienda ferrarese Elenos è stata premiata anche nel 2023 nel contesto di massimo prestigio internazionale del NAB SHOW di Las Vegas per il suo apporto all’innovazione dell’industria. Anche nel mondo della radio si dibatte molto di intelligenza artificiale, uno dei temi più sentiti e trattati in questo momento nell’industria. Al momento sono in corso solo sperimentazioni fuori onda con fornitori tecnologici internazionali sull’applicazione della IA alla conduzione radiofonica. Ci saranno conduttori virtuali in radio? Più di Siri o Cortana (assistenti vocali) potranno essere delle vere e proprie personalità plasmate sugli obiettivi editoriali della stazione e del programma, e potranno perfino interagire col pubblico. La potenza è notevolissima anche nella percezione naturale e nella rispondenza a contenuti interessanti e stimolanti. Si immagina l’applicazione in aree di palinsesto delle emittenti normalmente trascurate – come la notte o il fine settimana – e si teme che in realtà l’IA possa essere uno strumento per tagliare costi e ridurre il personale da parte degli editori.

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Per quanto riguarda il marketing radiofonico, la concentrazione commerciale domina lo scenario nazionale. Rai Pubblicità ha modificato il suo status di concessionaria limitata ai soli mezzi dell’editore, acquisendo i mandati esclusivi alla vendita pubblicitaria anche di 2 stazioni nazionali commerciali: prima Radio Italia e poi Radio Kiss Kiss, due emittenti tra le prime 6. Digitalia 08 del gruppo Mediaset ha risposto con un rafforzamento del suo pacchetto di emittenza areale con Radio Bruno. L’anno 2023 parte con prospettive di crescita economica per il settore che dipende esclusivamente dai ricavi pubblicitari. I primi 2 mesi hanno registrato un +10% [3] sul medesimo periodo dell’anno precedente. Il rapporto costo a contatto particolarmente vantaggioso e l’ormai comprovata efficacia del mezzo nel favorire azioni dei consumatori sia sui punti vendita che sulle ricerche web sono tra le ragioni del successo. Mentre la digitalizzazione cresce e spinge gli ascolti e i ricavi, le aziende radio entrano in una competizione editoriale più stretta che spinge a più ricerca e a servire il pubblico sempre meglio. La radio non è mai stata in una fase più dinamica e interessante.

Suggerimenti per il lettore

  • Noah Gift, Pragmatic AI: An Introduction to Cloud-Based Machine Learning, Addison-Wesley Professional, 2018.
  • Gary Olson, Planning and Designing the IP Broadcast Facility: A New Puzzle to Solve, Focal Press, 2015.
  • Simone Fattori, Suoni nell'etere: Cento anni di musica e radio, Vololibero Edizioni, 2020.
[1] Dati presentati al convegno RADIOPLUS+ organizzato dalla Federazione delle Concessionarie di Pubblicità e dal centro media MINDSHARE.
[2] TER, elaborazione con software certificato Supernova; definizione delle aree di formato in base a ricerche del Format Lab Italia, 2022.
[3] FCP, 2023.

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