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Vigilia della presentazione del rapporto sul futuro del vino «Gli acquirenti cercano qualità, bellezza, valori ambientali»

«Il virus e i suoi contraccolpi non devono far arretrare di un millimetro sulla sfida della sostenibilità, per far ripartire il paese e valorizzare i nostri prodotti». Ermete Realacci, presidente della fondazione Symbola, sceglie una vigilia importante per rilanciare la scommessa. Stamani sarà il governatore Zaia ad aprire la presentazione online (su Zoom) del rapporto «Il futuro del vino italiano - Qualità, Sostenibilità e territorio», organizzata dal consorzio di tutela del Prosecco Superiore Docg Valdobbiadene Prosecco e moderato da Maria Pia Zorzi. Il rapporto è stato redatto dalla Fondazione insieme al Consorzio e al suo presidente Innocente Nardi, sulla scia della collaborazione nata nell'iter verso il riconoscimento Unesco delle rive di collina all'interno della zona consortile. Realacci ci tiene a riaffermare alcuni principi, soprattutto in questa delicatissima congiuntura per tutto il Prosecco, e in particolare per la Docg per le ricadute sulla catena Horeca (hotel, ristoranti, caffè e catering) . «Guai se adesso l'Italia rinuncia a fare l'Italia, il mondo ci chiede esattamente, domani come ieri, tutte le nostre peculiarità, i nostri gioielli, i nostri tesori. E dunque anche il vino e i paesaggi dove nascono i grandi nostri vini. Vale per il Prosecco come per l'Amarone, il Chianti, i grandi rossi delle Langhe». Di qui la sfida della sostenibilità ambientale. «Non si posso- no fare passi indietro, bene ha fatto il governatore Zaia ad ammonire tutti sui rischi di un ritorno all'uso del glifosate, lo dico anche perché altri paesi puntano a prorogarne l'uso», continua Realacci. «Tornare indietro da buoni propositi, buone pratiche sarebbe controproducente. E lo dico anche alla luce di un interessantissimo, recente studio dell'Ipsos di Nando Pagnoncelli, che dimostra come nella maggioranza dei cittadini qualità e modello sostenibile si incrocino, e dunque siano primo fattore di appeal per visitatori e turisti, ancor prima della stessa questione ambientale, che però non va trascurata». Sta dicendo che vale più la peculiarità italiana di queste zone "pregiate" del feeling ambientalista rilanciato da Greta Thundberg? «Nello studio Ipsos emerge in modo chiaro: chi cerca la qualità è attratto dal modello italiano, e in questo ambito la tutela del paesaggio e dellabellezza sono essenziali perché sono visti come sinonimi. Siamo molto vicini alle premesse dell`operazione Unesco, se vogliamo, quella di un ambiente connotato e della sua sostenibilità, che porta a scelte conseguenti e forti. Fra le quali, certo, anche la difesa dell`ambiente, che contribuisce alla ricaduta economica, insieme a tradizioni, caratteristiche del territorio, servizi offerti, tutto ora rafforzato dal marchio dell'Unesco». Quello che sembra delineare Fonazione Symbola a monte del rapporto odierno è un connubio fortissimo fra sostenibilità e qualità, parole chiave per imporre sui mercati e nel settore turistico sia il prodotto che il territorio. Il Consorzio Valdobbiadene Conegliano, nato nel 1962, rappresenta le bollicine più storiche e prestigiose del Prosecco, Doc dal 1969 e con la Docg nel 2009 (la Doc è andata da allora alla pianura fra Veneto e Friuli). Si estende su 15 comuni, unisce 185 case spumantistiche e tutte le categorie di produttori (viticoltori, vinificatori e imbottigliatori, con una produzione di 90 milioni di bottiglie.

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L'appello di Realacci «Prosecco sostenibile niente passi indietro» - Andrea Passerini | La Tribuna di Treviso

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