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Una montagna di soldi: 150 mila miliardi di dollari. È la cifra in gioco sul tavolo green, perché tanto serve per riconvertire l'intero pianeta dall'economia dei fossili a quella del vento e del solare. L'Europa è in primissima fila. Ha varato il progetto New green deal e un terzo dei soldi (promessi) del Recovery Fund sono destinati alle politiche verdi. Tutto giusto? Partiamo dall'aumento delle bollette di luce e gas che scatta da questo mese: + 15,6 l'elettricità e + 11,4 per cento il gas. In questi rincari che recuperano per la verità i ribassi che si erano avuti in epoca di lockdown ci sono un po' di soldi per incentivare le energie rinnovabili (circa il 10 per cento dei cosiddetti oneri di sistema) oltre all'infinito «mutuo» per smaltire il nucleare. Da quando lo abbiamo cancellato per referendum abbiamo già versato sette miliardi di euro! L'energia è l'industria più importante della nostra epoca dove regna l'homo technologicus. Tant'è che bisognerebbe riscrivere il principio di conservazione della massa di Lavoisier: niente si crea, niente si distrugge, tutto si consuma! Proprio questo consumo, dice il luogo comune ecologista, sta distruggendo il pianeta. E Ursula von der Leyen da quando presiede la Commissione europea si è convertita al più ortodosso ecologismo. 

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