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LUCENSE, organismo di ricerca che svolge attività di ricerca industriale e trasferimento tecnologico a favore delle imprese, aderisce a Symbola, la Fondazione per le qualità italiane presieduta da Ermete Realacci.

LUCENSE, organismo di ricerca che svolge attività di ricerca industriale e trasferimento tecnologico a favore delle imprese, aderisce a Symbola, la Fondazione per le qualità italiane presieduta da Ermete Realacci.

“L’adesione a Symbola – spiega Giovanni Gambini, presidente di LUCENSE – è maturata dopo anni di proficua collaborazione, ed è basata sulla condivisione dei valori della qualità e della sostenibilità, che insieme all’innovazione rappresentano fattori determinanti per la competitività delle imprese e la crescita dell’economia”.

La sfida della sostenibilità ambientale alimenta l’innovazione: questo rappresenta per LUCENSE un forte stimolo nell’individuazione di temi strategici e nello sviluppo di attività di ricerca e trasferimento tecnologico che mirano ad affiancare le imprese e le organizzazioni nei processi di innovazione e di crescita.

“In questo senso – prosegue Giovanni Gambini ­– aderire a Symbola significa anche l’opportunità di entrare all’interno di una rete altamente qualificata di enti e imprese con cui condividere progetti e valori”.

“Nel sistema produttivo italiano a in particolare nel distretto lucchese della carta – afferma il Segretario Generale di Symbola Fabio Renzi – LUCENSE è un enzima che accelera i processi di innovazione, sostenibilità e quindi competitività delle imprese. L’adesione di LUCENSE a Symbola, di cui siamo orgogliosi, arricchisce il Forum degli associati di un protagonista del cammino del made in Italy verso la qualità”.

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Accelerare la transizione verde e sostituire i combustibili fossili oltre a contrastare la crisi climatica ci rende più liberi dalla dipendenza dal gas e petrolio di importazione. Dipendenza che stiamo pagando pesantemente a seguito della guerra scatenata dall’invasione dell’Ucraina. Esiste già oggi un’Italia che affronta la sfida alla crisi climatica. Secondo il rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola e Unioncamere circa un terzo delle imprese (510 mila) negli ultimi cinque anni hanno investito sul green in Italia innovano di più, esportano di più, producono più posti di lavoro: 3,2 milioni di greenjobs.

Il rapporto “Il valore dell'abitare. La sfida della riqualificazione energetica del patrimonio edilizio italiano” promosso da CRESME, Fondazione Symbola, Assimpredil Ance e European Climate Foundation è stato presentato oggi da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola; Regina De Albertis, presidente Assimpredil Ance; Lorenzo Bellicini, direttore CRESME; Virginio Trivella, consigliere Delegato Efficienza energetica Assimpredil Ance; Piero Petrucco, vice presidente FIEC e vicepresidente Centro Studi ANCE; Fabio Stevanato, direttore Programma Italia European Climate Foundation; Marco Osnato, presidente Commissione Finanze; Patrizia Toia, vicepresidente ITRE commissione per l’industria, la ricerca e l’energia; Roberta Toffanin, consulente del Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica.

L’Italia può dare un contributo importante contro la crisi climatica in tanti settori in cui è già protagonista, a partire dall’economia circolare. Siamo il Paese europeo con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti pari al 83,4% con una incidenza quasi il doppio rispetto alla media UE e ben superiore a tutti gli altri grandi paesi europei: risparmiamo così 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio all’anno e circa 63 milioni di tonnellate di CO₂ equivalenti.

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