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Estratto del capitolo “Politiche Internazionali” di GreenItaly 2022

Nell’ultimo anno stiamo vivendo una situazione di crisi multipla: da una parte la crisi economica con forte ripresa dell’inflazione, e quella sociale con la pandemia che ha portato le vittime oltre i 15 milioni, mettendo a dura prova i sistemi sanitari dei diversi Paesi; dall’altra la crisi ambientale con il cambiamento climatico ad operare sempre di più come “moltiplicatore delle crisi”. A questo scenario già complesso, si aggiunge la guerra in Ucraina che ha messo in discussione alcuni degli equilibri chiave costruiti negli ultimi decenni, in particolare nel contesto europeo.
Tutto ciò ha ampiamente condizionato lo sviluppo e il perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Il Rapporto 2022 sugli SDGs delle Nazioni Unite illustra gli effetti sull’Agenda 2030 delle crisi multiple che stiamo vivendo, con un conseguente rafforzamento del ritardo già accumulato.

Partiamo dalla crisi sociale. Sono in aumento povertà e diseguaglianza tra i Paesi. Anche a causa dell’inflazione, le persone in condizioni di povertà estrema (Goal 1) sono destinate a superare i 657 milioni nel 2022, con un incremento previsto tra i 75 e 95 milioni nel corso del 2022. Ciò significa essere tornati indietro di trent’anni rispetto a questo cruciale indicatore, perdendo quanto di buono era stato fatto nei quattro anni precedenti al Covid-19.

Conseguenze analoghe si registrano riguardo la lotta alla fame (Goal 2), con 1 abitante su 10 del Pianeta che soffre di denutrizione e 1 su 3 che non ha un accesso regolare al cibo. Particolarmente colpiti sono i bambini, nel cui ambito si registrano ben 143.000 piccoli sotto i cinque anni malnutriti. Per raggiungere il target della riduzione del 50% dei bambini malnutriti, occorrerebbe quasi raddoppiare il presente tasso di riduzione (dal 2,1% al 3,9% annuo) negli anni che ci separano dal 2030. La guerra in Ucraina, come sappiamo, ha largamente peggiorato il quadro, comportando una drastica riduzione della disponibilità di grano, di granturco e di semi di girasole (ben l’80%).

Ovviamente l’impatto sulla salute (Goal3) della pandemia è stato molto rilevante, avendo messo in grave difficoltà i sistemi sanitari pubblici dei diversi Paesi. Sono stati ben 115.000 i morti tra gli operatori dei servizi sanitari a fronte di oltre 15 milioni di vittime del Covid-19. A questi dobbiamo aggiungere le vittime di altre malattie. Un esempio tra tutti quello della tubercolosi e della malaria dove, per la prima volta dopo il 2005, si è avuta una crescita da 1,2 a 1,3 milioni di deceduti tra il 2019 e il 2020

Continua a leggere il capitolo da p. 16 a 33 su”GreenItaly 2022″, la ricerca realizzata con Unioncamere in collaborazione con Novamont, Ecopneus, Conai e Centro Studi delle Camere di Commercio  "Guglielmo Tagliacarne"

 

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