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“Affrontare la crisi climatica è necessario ed è un impegno che riguarda tutti, come ha ricordato il presidente Mattarella. La transizione verde ben fatta ed un’economia più a misura d’uomo rendono inoltre le nostre imprese e il made in Italy più forti. Secondo il rapporto Greenitaly realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere già un terzo delle imprese italiane (531.000) hanno fatto negli ultimi 5 anni investimenti in campo ambientale. Sono imprese che in tutti i campi innovano di più, esportano di più, producono più posti di lavoro. Sono già oggi 3,1 milioni i green jobs: i lavori orientati in senso ambientale. È la direzione che indica e finanzia anche l’Unione Europea con il Recovery. Chi rema contro fa del male al nostro Paese”.

Lo ha dichiarato Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola.

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Realacci (Fondazione Symbola): La transizione verde combatte la crisi climatica e conviene all'economia italiana

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Grande partecipazione al bando “10 tesi per la sostenibilità”. Sono ad oggi oltre 1300 tesi da tutta Italia. Fino al 31 gennaio è online il bando di concorso. È un’iniziativa promossa da Fondazione Symbola, Unioncamere e Luiss con il sostegno di Deloitte Climate & Sustainability, il patrocinio della Conferenza dei Rettori (Crui) e la collaborazione del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS) e del Consorzio Interuniversitario nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali (Instm) volta a premiare 10 tesi provenienti da tutte le discipline, sia umanistiche che scientifiche, che abbiano forti e originali riferimenti al principio della sostenibilità.

La COP28 di Dubai è andata meglio di come molti temevano. L’intesa raggiunta è nel solco degli accordi di Parigi e per la prima volta pone esplicitamente il problema dei combustibili fossili. È giusta la scelta dell’Europa di puntare su coesione, transizione verde e digitale per costruire un’economia più a misura d’uomo e per questo più forte. Dopo Dubai tocca oltre che ai governi, alla società e all’economia. L’Italia può dare un forte contributo se fa l’Italia e incrocia la green economy con la qualità, l’innovazione, la bellezza.

La COP28 di Dubai è andata meglio di quanto si potesse pensare. Ora tocca oltre che ai governi, alla società e all’economia. L’intesa raggiunta tiene conto di tutti gli aspetti più rilevanti dell’accordo di Parigi. Questi appuntamenti sono importanti per indicare la direzione, ma la partita vera si gioca nel campo dell'economia e della società. È giusta la scelta dell’Europa di puntare su coesione, transizione verde e digitale per costruire un’economia più a misura d’uomo e per questo più forte. Anche per questo sono inaccettabili i ritardi sullo sviluppo delle fonti rinnovabili nel nostro Paese.

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