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Nel talk online “L’Italia che verrà” Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola e Vincenzo Manes, Presidente e fondatore di Dynamo Camp e Presidente di Intek Group, e tra i primi firmatari del Manifesto di Assisi, hanno discusso dell’uscita dalla crisi mentre in Italia è in corso un confuso e inefficace dibattito sull’uso delle ingenti risorse messe a disposizione dall’Europa che ha indicato con chiarezza quali sono le priorità: sanità – coesione, transizione ecologica e investimento sul digitale come hanno ribadito in questi giorni anche Paolo Gentiloni e David Sassoli partecipando agli incontri di Symbola. L’Italia ha molto da dire in questi campi ad esempio per le esperienze maturate nel campo dell’economia circolare che ci vede di gran lunga primi in Europa. Realacci e Manes hanno inoltre sottolineato il fatto che la coesione sociale frutto dell’impegno delle imprese, delle politiche pubbliche, del terzo settore e dei cittadini è importante anche per l’economia. Un’economia più a misura d’uomo e più sostenibile, come affermiamo nel Manifesto di Assisi, è anche più in grado di affrontare il futuro e le sfide che abbiamo davanti. La tenuta delle comunità è stata importante per affrontare l’emergenza ma lo è anche per ripartire “senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno” come affermiamo nel Manifesto di Assisi. È molto importante l’azione portata avanti da Dynamo Camp, di cui Manes è il fondatore, che è quella di sostenere il diritto alla felicità di migliaia di bambini affetti da patologie gravi o croniche.

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nell’ambito del Festival della Soft Economy si discuterà di Green Communities. Le Green Communities, previste nella legge 221/2015 e ora finanziate dal PNRR con 135 milioni di euro, rappresentano un nuovo percorso nelle quali la montagna intende porsi al centro delle politiche per l’ambiente, l’uso sostenibile delle risorse naturali, il pagamento dei servizi ecosistemici, le nuove agricolture, le start-up e il turismo. Un nuovo strumento per la transizione ecologica che individua il valore dei territori rurali e di montagna che intendono utilizzare in modo equilibrato le risorse principali di cui dispongono, tra cui in primo luogo acqua, i boschi e il paesaggio, e aprire un nuovo rapporto sussidiario e di scambio con le comunità urbane e metropolitane, in modo da poter impostare, nella fase della green economy, un piano di sviluppo sostenibile.

Il Festival della Soft Economy, arrivato alla XI edizione che si svolgerà dal 16 al 18 novembre a Treia e anche in streaming sul sito e i canali social della Fondazione Symbola. Tra i promotori ci sono oltre a Fondazione Symbola e al Comune di Treia - che lo ospita per l’XI anno consecutivo - Unioncamere, la Camera di Commercio delle Marche, Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016 – Presidenza del Consiglio dei Ministri, Uncem, IFEL, FAI CISL, Green Communities. BIM Tronto, FederBim, Federparchi, Legambiente, Coldiretti, Cosmari, Arnaldo Caprai, SAAD Scuola di Ateneo Architettura e Design “Eduardo Vittoria” Università di Camerino.

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