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Il 15 marzo le preoccupazioni per il futuro dell’ambiente e, in definitiva, del mondo in cui viviamo porteranno in piazza tanti manifestanti, soprattutto giovani. L’obiettivo è protestare contro la scarsa attenzione dei governanti sui cambiamenti climatici, pretendere interventi adeguati per ridurre l’inquinamento e rendere sicuro quel futuro cui i ragazzi, giustamente, credono di aver diritto. Diritto a un mondo pulito, sano e vivibile. L’attenzione sull’ambiente tuttavia è tornata a galla con prepotenza negli ultimi tempi riproponendo complessivamente il tema della tutela del pianeta e della necessità di modelli economici sostenibili. Abbiamo voluto affrontare queste tematiche con Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente e della fondazione per la promozione della soft economy "Symbola", oltre che politico noto per le sue battaglie ecologiste. C’è a suo avviso “un filo che lega l'uscita del Capo dello Stato, l'Enciclica di Papa Francesco sull'ambiente (Laudato sii) e la volontà di combattere la crisi economica”. Comincia per altro a “radicarsi l'idea che per rilanciare la produzione e dare un futuro ai giovani si debba investire su
un'economia sostenibile”.

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Realacci: “Su clima e ambiente rischiamo grosso ma l’Italia su alcune cose è avanti. Ecco gli esempi” - Tiscali.it

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