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di Sergio Luciano

Se la transizione ecologica ed energetica è la leva del prossimo sviluppo possibile, Terni – e in generale l’Umbria – ha le carte in regola per giocarsi alla grande la sua partita. È l’estrema sintesi della ricca tappa ternana di “Fenomeni”, il road show di Economy tra le eccellenze del territorio, giunta appunto con l’evento di Terni alla sua ottava tappa, come sempre organizzata in collaborazione con la Confindustria del territorio, con l’Istituto Tagliacarne, think tank di ricerca del Sistema Unioncamere e con Symbola, decisiva nell’individuazione delle aziende da presentare.

Per l’industria della provincia di Terni, infatti, la sfida della sostenibilità è stata dura, ma precoce: l’ha spiegato assai bene aprendo i lavori il presidente della sezione di Terni di Confindustria Umbria Marco Centinari, ricordando come «le imprese qui nel ternano sono purtroppo da sempre, fin dall'antichità, identificate come inquinanti, e poco attente ai temi della sostenibilità, data anche la forte presenza di aziende nel campo siderurgico e nel campo chimico - poi, la svolta - «Proprio per questo otto anni fa, nel 2018, è stato avviato sotto la supervisione di Confindustria e grazie al fattivo intervento di Fondazione Carit, il progetto Urban Regeneration, con otto imprese fondatrici che hanno dapprima mappato e poi si sono date delle regole su quello che riguarda la sostenibilità ambientale la riduzione di emissioni di CO2, la riduzione dei consumi di acqua potabile o di energia elettrica e la rigenerazione urbana. Questi otto fondatori con il tempo sono diventati 31. Ad oggi abbiamo 31 aziende che aderiscono a questo progetto».

E i risultati sono stati straordinari: circa 70.000 tonnellate di emissioni di CO2 in meno ogni mese , pari a circa un sesto del totale. La diminuzione sensibile del consumo di acqua potabile grazie al riciclo, al riuso delle acque di processo e grazie anche al recupero magari di acqua piovana. La riduzione di quello che sono gli scarti di produzione, la riduzione di circa il 65% dei consumi di energia elettrica per l'illuminazione grazie all'adozione di lampade Led o altri processi simili. Nell’insieme, queste 31 aziende nel 2023 hanno ottenuto la certificazione Uni En Iso 37 101, primo distretto industriale in Italia ad essere riconosciuto quale comunità sostenibile: «Quest’anno la certificazione ci è stata confermata – ha sottolineato Centinari – e il futuro procederà sulla stessa falsariga, non ultimo con il welfare per i collaboratori in azienda. Come Confindustria Umbria stiamo cercando di portare inoltre questo progetto all'attenzione di altre realtà territoriali e c'è già Perugia che ha dato massima adesione, con delle richieste di partecipazione. E ringrazio i past president Giammarco Urbani e Riccardo Morelli».

Alfonso Ruffo, editore incaricato di Economy Group, è intervenuto per contestualizzare l’iniziativa editoriale nel quadro dei mille territori italiani: «I fenomeni di Economy sono imprenditori come tanti altri che però hanno una particolare sensibilità per gli altri e per il territorio e quindi sono considerati un valore perché sono in grado di scambiare. Sono in grado di ragionare non soltanto per il proprio profitto, ma per un benessere che diventa allargato ai dipendenti, ai collaboratori, alle famiglie, alle scuole, a tutti. E allora noi stiamo cercando di raccontare queste storie: non diamo premi non facciamo classifiche raccontiamo Regione per regione quali sono le aziende che rispondono a questi requisiti».

La parola è poi passata a Cesare Saccani, presidente di Diligentia Ets, Associazione Italici per la Responsabilità d'Impresa e Sviluppo Sostenibile: «Voglio illustrare qual è il trend di domanda di informazioni di sostenibilità che arriva dal mercato – ha esordito - E la domanda di informativa di sostenibilità che sta emergendo è una informativa di sostenibilità che guarda al futuro. Le direttive comunitarie sulla rendicontazione di sostenibilità chiedono di dare delle informazioni sui rischi futuri delle aziende, quindi non solo ambiente ma anche l'aspetto sociale, la salute, la sicurezza tutti gli aspetti di etica aziendale e soprattutto di governance. Tutte queste cose devono essere valutate, perché fanno parte di un'accezione più ampia della sostenibilità. Su cui hanno un grande interesse anche gli investitori. Noi abbiamo nell'associazione un grande gruppo assicurativo che sta definendo delle polizze che legano i premi da riscuotere soprattutto agli aspetti della sostenibilità aziendale». Più si è sostenibili, meno si pagherà di premio, in sostanza: «Pensiamo a quello che accade nelle alluvioni in Emilia, pensiamo alla siccità in Sicilia pensiamo a tanti fenomeni. E loro stanno definendo dei prodotti che dicono che in futuro il premio assicurativo sarà proporzionale a quanto l'azienda mi dà. Chiudo dicendo che per le imprese questo comporta un cambio di paradigma – conclude Saccani - Vuol dire che al centro del controllo di gestione entra prepotente mente il sistema dei rischi, come lo è nel mondo bancario».

Un intervento fuori programma, ma graditissimo, ha sancito l’attenzione che “Fenomeni” raccoglie presso le istituzioni locali: quello dell’assessore Sergio Cardinali, con le deleghe rapporti con le multinazionali, sviluppo economico e rapporti con le organizzazioni sindacali: «Sì, è in corso un processo evolutivo che sta cambiando il paradigma dello sviluppo ternano, e per quello che riguarda l'Amministrazione siamo assolutamente a disposizione e anzi vogliamo essere protagonisti per aiutare questo nuovo corso, e crediamo che a partire da quello che c'è oggi sicuramente sarà possibile realizzarlo ma realizzarlo veramente ponendo Terni come hub importante dello sviluppo sostenibile».

Tra i “Fenomeni” della 7° tappa di Terni:

> GAROFOLI SPA, Paolo Garofoli
> FUCINE UMBRE, Antonio Alunni
> CEPLAST, Stefano Centinari 
> ITALY TARKETT, Federica Meloni
> RMT, Andrea Sabatini 
> O-I, Chiara Ponti 
> URBANI TARTUFI, Paola Terenziano 

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