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REALACCI “IL NEXT GENERATION EU E QUINDI IL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA SONO CRUCIALI PER AFFRONTARE LA CRISI E COSTRUIRE UN FUTURO MIGLIORE PER L’ITALIA E PER L’EUROPA. E LA TRANSIZIONE VERDE È IL SUO CUORE INSIEME ALLA COESIONE E AL DIGITALE. NON C’È ANCORA NELLA POLITICA E NELL’INFORMAZIONE UN’ADEGUATA PERCEZIONE DELLA POSTA IN GIOCO. PER AFFRONTARE QUESTA SFIDA È NECESSARIO NON LASCIARE INDIETRO NESSUNO E PARTIRE DAL COINVOLGIMENTO DELLE MIGLIORI ENERGIE DISPONIBILI NELLA SOCIETÀ, NELL’ECONOMIA, NELLE ISTITUZIONI, NEI SAPERI, NELLA CULTURA. POSSIAMO FARCELA, CON UN IMPEGNO COMUNE, PERCHÉ NON C’È NULLA DI SBAGLIATO IN ITALIA CHE NON POSSA ESSERE CORRETTO CON QUANTO DI GIUSTO C’È IN ITALIA. ABBIAMO GRANDI PROBLEMI MA NON SIAMO SUL TETTO D’EUROPA SOLO NEL CALCIO. ANCHE NELLA SOSTENIBILITÀ CI SONO PUNTI DI FORZA SU CUI PUNTARE: SIAMO AD ESEMPIO PRIMI NEL RECUPERO DI MATERIALI”.

SIAMO PRIMI IN EUROPA NEL RECUPERO DEI MATERIALI

L’ITALIA È UNA SUPERPOTENZA NELL’ECONOMIA CIRCOLARE E HA LA PIÙ ALTA PERCENTUALE DI RICICLO SULLA TOTALITÀ DEI RIFIUTI: IL 79%. QUESTO CI FA RISPARMIARE OGNI ANNO 23 MILIONI DI TONNELLATE EQUIVALENTI DI PETROLIO E 63 MILIONI DI TONNELLATE DI EMISSIONI DI CO2

SONO 432 MILA LE IMPRESE ITALIANE CHE HANNO INVESTITO SULL’AMBIENTE NEGLI ULTIMI 5 ANNI: ESPORTANO DI PIÙ, INNOVANO DI PIÙ, CREANO PIÙ POSTI DI LAVORO

IN ITALIA SONO 3,1 MILIONI I GREEN JOBS: IL 13,4% DEGLI OCCUPATI

LE IMPRESE COESIVE INVESTONO DI PIÙ NEL GREEN E NELL’INNOVAZIONE

16 Luglio 2021. Quest’anno al centro dell’attenzione del Seminario Estivo di Symbola ci sono la transizione verde e le sfide di un mondo che cambia alla luce dell’approvazione da parte dell’Europa del PNRR italiano.

Se ne è discusso oggi nell’appuntamento “Transizione Verde e gusto del futuro per una nuova Italia” alla presenza di Paolo Gentiloni, Commissario Europeo all’Economia, con Ermete Realacci Presidente Fondazione Symbola; Francesco Starace Amministratore Delegato e Direttore Generale Enel; Roberto Cingolani Ministro della Transizione Ecologica; Maria Chiara Carrozza Presidente Consiglio Nazionale delle Ricerche; Regina De Albertis Presidente giovani Ance. Ha introdotto i lavori Gino Sabatini Presidente Camera di Commercio delle Marche e ha moderato Tessa Gelisio giornalista e conduttrice televisiva.

Per cogliere a pieno la straordinaria occasione della transizione verde c’è bisogno di un Paese unito e di partire dai nostri punti di forza. Punti di forza che vediamo dai dati dei rapporti di Fondazione Symbola e Unioncamere. Sono oltre 432 mila le imprese italiane dell’industria e dei servizi con dipendenti che hanno investito negli ultimi 5 anni (2015-2019) in prodotti e tecnologie green. In pratica quasi una su tre: il 31,2% dell’intera imprenditoria extra-agricola (il 37% del manifatturiero). Sono già oggi 3,1 milioni di green jobs: il 13,4 % degli occupati.

Molte delle imprese italiane, nonostante la crisi prodotta dal Covid-19, non hanno rinunciato a innovare e scommettere sulla sostenibilità ambientale, anzi, alcune hanno deciso di alzare la posta per essere ancora più competitive e resilienti. Il lavoro di queste imprese spinge il Paese verso frontiere avanzate della sostenibilità. Siamo infatti il campione europeo nell’economia circolare e nell’efficienza dell’uso delle risorse. L’Italia, secondo i dati Eurostat, è in assoluto il Paese europeo con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti: 79%, il doppio rispetto alla media europea (solo il 39%) e ben superiore rispetto a tutti gli altri grandi Paesi europei (la Germania è al 43%). Complessivamente, il recupero di materiali nell’economia italiana comporta un risparmio pari a 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 63 milioni di tonnellate di CO2. Si tratta di valori equivalenti al 14,6 % della domanda interna di energia e al 14,8% delle emissioni climalteranti (2018).

 

“Il Next Generation EU e quindi il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – dichiara Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola - sono cruciali per affrontare la crisi e costruire un futuro migliore per l’Italia e per l’Europa. E la transizione verde è il suo cuore insieme alla coesione e al digitale. Come afferma infatti il Manifesto di Assisi, promosso dalla Fondazione Symbola e dal Sacro Convento, “affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro”. Non c’è ancora nella politica e nell’informazione un’adeguata percezione della posta in gioco. Per affrontare questa sfida è necessario non lasciare indietro nessuno, non lasciare solo nessuno e partire dal coinvolgimento delle migliori energie disponibili nella società, nell’economia, nelle istituzioni, nei saperi, nella cultura. Possiamo farcela, con un impegno comune, perché non c’è nulla di sbagliato in Italia che non possa essere corretto con quanto di giusto c’è in Italia. Abbiamo grandi problemi ma non siamo sul tetto d’Europa solo nel calcio. Anche nella sostenibilità ci sono punti di forza su cui puntare: siamo ad esempio primi nel recupero di materiali. I rapporti e le ricerche portate avanti dalla Fondazione Symbola con Unioncamere e con tanti partner confermano la forza del nostro Paese in tanti settori della green economy e di un’economia di stampa umanistico. Una forza che è spesso frutto di cromosomi e culture antiche”.

La crisi ha reso ancora più urgente il messaggio del Manifesto di Assisi – promosso da Symbola e dal Sacro Convento con migliaia di voci autorevoli e semplici cittadini – per un’economia a misura d’uomo contro l’emergenza climatica: un nuovo paradigma che oggi è una prospettiva realistica. Se sapremo cogliere i cambiamenti in corso, a partire dalla crescente forza della green economy e dell’economia circolare, che vede l’Italia tra i suoi principali protagonisti anche grazie al ruolo che la cultura e l’innovazione hanno nel nostro sistema produttivo. E se penseremo la ripresa, alimentata dagli ingenti investimenti europei, come un’opportunità per rafforzare la nostra economia e la nostra società accelerando la transizione ecologica e digitale. Ma per affrontare le sfide che ci attendono non basterà il pur necessario e imponente intervento pubblico: servono valori e culture, empatia, tecnologia e bellezza. Servono le energie delle persone e quelle delle imprese. Serve coesione sociale: impossibile senza un ruolo forte del terzo settore, dei territori, delle comunità e delle istituzioni locali, a partire dai piccoli comuni.

Già oggi le imprese coesive investono di più in green (il 39% contro il 19% delle non coesive); investono di più per migliorare prodotti e servizi (il 58% contro il 46% delle non coesive); ed esportano di più (il 58% contro il 39% delle non coesive).

Possiamo trovare insieme il gusto e la passione di costruire un futuro migliore per tutti. A partire da un’Italia che fa l’Italia.

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Il rapporto “I Talenti della Lombardia” promosso da Fondazione Symbola e da PoliS – Lombardia è stato presentato oggi presso la Sala Consiliare della Camera di Commercio di Brescia da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola; Roberto Saccone, presidente della Camera di Commercio di Brescia; Raffaello Vignali, direttore scientifico PoliS – Lombardia; Domenico Sturabotti, direttore Fondazione Symbola. I lavori sono stati conclusi da Guido Guidesi, Assessore allo Sviluppo Economico Regione Lombardia. Ha moderato la conferenza stampa Elena Verdolini, professore ordinario di Economia Politica UNIBS.

È stato presentato oggi, alla fiera di Rimini, in occasione di KEY – The Energy Transition Expo, l’evento di IEG (Italian Exhibition Group) sulla transizione energetica, il rapporto Filiere del Futuro. Geografia produttiva delle rinnovabili in Italia, promosso e realizzato da Fondazione Symbola e Italian Exhibition Group, in collaborazione con le principali associazioni di categoria del comparto. Il rapporto ricostruisce le caratteristiche, la distribuzione territoriale e settoriale delle imprese della filiera delle energie rinnovabili ed è stato anticipato, in parte, in una rubrica sul sito www.symbola.net che raccoglie 10 punti di vista di personalità appartenenti al mondo dell’impresa, dell’economia e della ricerca come Francesco Starace, chairman SEforALL chairman SBTi; Agostino Re Rebaudengo, presidente Elettricità Futura; Edoardo Garrone, presidente ERG; Giuseppe Argirò, Amministratore delegato di Cva; Nicola Armaroli, dirigente di ricerca CNR; Silvia Bodoardo, professoressa del Politecnico di Torino; Ernesto Ciorra, Dream Builder; Giorgio Graditi, direttore Generale ENEA; Carlo Ratti, architetto e professore MIT; Giovanni Battista Zorzoli, esperto di energia.

Il mondo universitario batte un colpo per un futuro a misura d’uomo: sono 2062 partecipanti provenienti da oltre 80 università di tutta Italia al bando “Dieci tesi per la sostenibilità”. È un’iniziativa promossa da Fondazione Symbola, Unioncamere e Luiss con il sostegno di Deloitte Climate & Sustainability, con il patrocinio del Ministero dell’Università e Ricerca, della Conferenza dei Rettori (Crui), la collaborazione del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS) e del Consorzio Interuniversitario nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali (Instm) volta a premiare 10 tesi provenienti da tutte le discipline, sia scientifiche che umanistiche, collegate ai temi della sostenibilità.

Da lunedì 29 gennaio sul sito www.symbola.net è stata lanciata la rubrica Filiere del Futuro, 10 visioni sul futuro delle energie rinnovabili e ogni settimana verranno pubblicati punti di vista di personalità appartenenti al mondo dell’impresa, dell’economia e della ricerca. La rubrica anticipa alcuni contenuti del rapporto Filiere del futuro che Fondazione Symbola e IEGroup presenteranno il 29 febbraio a Rimini presso la Fiera Key Energy.

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