Il cammino di Assisi costituisce una congiunzione ideale e fisica fra le figure di due tra i santi più importanti d’Italia: San Francesco e Sant’Antonio.
Il tragitto inizia infatti nel comune di Dovadola, presso l’Eremo di Montepaolo – prima dimora italiana di Sant’Antonio – e termina ad Assisi, città natale del Patrono d’Italia. L’attuale percorso nasce dall’unione di una serie di piccoli pellegrinaggi preesistenti che raggiungevano i più importanti eremi e monasteri legati al culto di San Francesco.
Lungo 285 chilometri, il cammino attraversa 3 regioni (Emilia-Romagna, Toscana e Umbria), e rappresenta non soltanto un eccezionale percorso di fede, ma anche un sentiero adatto a chi volesse visitare un tratto dell’Italia centrale che ospita un immenso patrimonio artistico e naturale. Si alternano infatti piccoli borghi, paesaggi naturali e città d’arte, con 13 piccoli comuni attraversati su un totale di 23.
Partendo da Dovadola, in provincia di Forlì-Cesena, si giunge a Modigliana, affascinante borgo medievale sulle colline dell’Appennino Tosco-Romagnolo, dove è possibile osservare i ruderi della Rocca dei Conti Guidi, nobili citati più volte da Dante e posti all’Inferno perché accusati di sodomia e di coniare falsi fiorini.
Il percorso prosegue verso Sud, nella parte della Provincia di Forlì-Cesena al confine con la Toscana, attraversando i piccoli borghi di Tredozio, Portico e San Benedetto, Premilcuore e Santa Sofia, che rappresentano indubbiamente la parte del cammino più affascinante dal punto di vista naturalistico. I quattro comuni insistono infatti nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, le cui foreste incontaminate fornirono il legname per la costruzione di importanti opere come la Cupola del Brunelleschi, icona di Firenze. All’interno del Parco si trovano la cascata dell’Acquacheta, il cui salto di 70 metri impressionò il Sommo Poeta, che la cita nel XVI canto dell’Inferno, e la Riserva Naturale integrale Sasso Fratino, Patrimonio UNESCO dal 2017.
Continuando il cammino, sempre all’interno del Parco, si supera Poppi e si giunge a Chiusi della Verna, in provincia di Arezzo, sede del Santuario della Verna, luogo simbolo del culto francescano.
Il Santuario sorge infatti sul monte Penna, dove il Santo amava ritirarsi in preghiera sotto il Sasso Spicco, uno sperone di roccia che offre ampio riparo sotto la sua sporgenza.
Proseguendo il percorso si passa Anghiari, inserita tra i “borghi più belli d’Italia” e teatro della famosa battaglia del 1440 che vide la Repubblica di Firenze sconfiggere il Ducato di Milano, e si giunge nel tratto umbro del cammino arrivando a Città di Castello, la cui pinacoteca ospita opere del Ghirlandaio, di Raffaello e di Luca Signorelli.
Entrati nella Valle del Tevere, presso Montone, si può visitare il Complesso museale di San Francesco all’interno della Chiesa di San Francesco, i cui affreschi raffigurano i momenti più importanti della vita del Santo di Assisi.
Infine, si percorre l’ultimo tratto del cammino nelle campagne tra Gubbio e Valfabbrica, dove il Santo predicò dopo la rinuncia ai beni e dove si narra che riuscì ad ammansire il feroce lupo che terrorizzava i contadini della zona.
Giunti ad Assisi, l’ultima tappa è la Basilica di San Francesco, dove sono custodite le spoglie del Santo e si possono ammirare opere di Giotto e Cimabue. L’affresco di Simone Martini, che raffigura Sant’Antonio e San Francesco nel loro incontro, chiude idealmente il pellegrinaggio.
Questo contributo fa parte della rubrica Cammini d'Italia, parte del rapporto Piccoli Comuni e Cammini d'Italia, realizzato da Fondazione Symbola e Fondazione IFEL.
Progetto grafico a cura di Bianco Tangerine.