Abbiamo bisogno di Buone Notizie anche dall'economia italiana. Non solo di esperienze esemplari, generative, talvolta profetiche, ché fortunatamente si moltiplicano. E vanno cercate e riconosciute, come direbbe Italo Calvino, «con attenzione e apprendimento continuo» per farle «durare e dargli spazio». Penso proprio ad una lettura diversa della nostra economia. Molti sono i nostri mali antichi: non solo il debito pubblico, le diseguaglianze, l'illegalità e le ecomafie, una burocrazia spesso inefficiente e soffocante, un sud che perde contatto. Mali che facciamo fatica ad affrontare se non chiamiamo ad un impegno comune le energie migliori. Eppure spesso i nostri risultati economici, come in questi giorni, sorprendono chi ci guarda da lontano, magari con le lenti delle agenzie di rating o della narrazione mainstream. Senza curiosità ed empatia. Non si capisce l'Italia e l'andamento della sua economia, la forza del made in Italy, che talvolta sorprende, se, oltre a vedere i nostri difetti, non si colgono i punti di forza. Il nostro Paese dà il meglio di sé quando incrocia i suoi cromosomi con un modo tutto italiano di fare economia: che tiene insieme innovazione e tradizione, coesione sociale, nuove tecnologie e bellezza, capacità di parlare al mondo senza perdere i legami con i territori, sostenibilità e competitività. E questa l'Italia che la Fondazione Symbola cerca di leggere e raccontare. È questo il senso del dossier «L'Italia in lo Selfie» che viene prodotto ogni anno con le Camere di Commercio Estere e Unioncamere con il patrocinio dei Ministeri degli Esteri, dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, delle Imprese e del Made in Italy. Un racconto che è un promemoria e un'agenda che parte da dati spesso ignorati o sottovalutati. Si può cosi scoprire ad esempio che: l'Italia è il Paese europeo con il più alto tasso di Acido sul totale dei rifiuti speciali e urbani (83,4%), un valore superiore alla media europea (53,8%) e a quello di Germania (70%), Francia (64,5%) e Spagna (65,3%). Un risultato che determina una riduzione annuale delle emissioni pari a 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 63 milioni di tonnellate equivalenti di CO2. È italiano il più grande operatore al mondo nelle rinnovabili. L'Enel infatti è la prima società elettrica privata per capacità gesti99 L'appuntamento A Mantova dal 21 al 24 giugno nel Seminario estivo di Symbola si parlerà della forza dei territori nella transizione ta. E sempre l'Enel sta realizzando in Sicilia il più grande impianto di moduli fotovoltaici d'Europa. 531.00o imprese italiane hanno investito negli ultimi cinque anni in prodotti e tecnologie green: sono quelle che innovano di più, esportano di più, producono più posti di lavoro. Siamo primi in Europa per numero di imprese nel design (36.131). E anche da questo dipende la nostra capacità, per dirla con Cipolla, di «produrre all'ombra dei campanili cose belle che piacciono al mondo». L'Italia conferma nel 2021 la leadership mondiale nella produzione di vino (50,2 mln hl), precedendo Francia (37,6) e Spagna (35,3), con un fatturato di 7,1 miliardi, in aumento del 12,4%. E che questo dipende sempre più da un forte legame con i territori e la sostenibilità. Siamo inoltre primi in Europa e nel mondo per numero di prodotti certificati in agricoltura. E come risulta da un'indagine di Symbola e Coldiretti, il 92% di questi prodotti hanno a che fare con il territorio dei piccoli comuni. Siamo i primi esportatori al mondo di apparecchi a raggi ultravioletti o infrarossi per utilizzo medico-chirurgico. E che è italiana (Arvedi) la più grande acciaieria del mondo che neutralizza le emissioni di CO2: un'impresa che, come tante, si contraddistingue per un positivo rapporto con il territorio (Cr), dal Museo del Violino all'Università. C'è molto da fare ma da qui possiamo partire per affrontare il futuro e le sfide che ci pone, a cominciare dalla crisi climatica. Possiamo farlo dentro la missione che si è data l'Europa con il Next Generation Eu, per rispondere alle crisi tenendo insieme coesione, transizione verde e digitale: un'economia più forte proprio perché più a misura d'uomo. Dobbiamo farlo rafforzando nel mondo un percorso di cooperazione e di pace oggi indebolito. Per costruire insieme, senza lasciare indietro nessuno. Per farlo abbiamo bisogno, per dirla con Papa Francesco, di «recuperare la consapevolezza che come popolo abbiamo un destino comune». Perché la coesione sociale è una chiave anche per l'economia e il futuro. Ne parleremo a Mantova dal 21 a124 giugno nel Seminario estivo di Symbola che è appunto titolato «Coesione è competizione, la forza dei territori nella transizione verde».
Ermete Realacci | Corriere della Sera Buone Notizie