È punto di riferimento mondiale per quanto riguarda l’alcaptonuria, patologia genetica che produce un enzima malfunzionante che, non assorbendo correttamente gli amminoacidi, crea depositi tossici che danneggiano i tessuti connettivi e le cartilagini

L’Università di Siena vanta una secolare tradizione nell’insegnamento della medicina, essendo stata fondata nel 1240 con le Scuole di Medicina e Diritto. Una tradizione che deve sapersi declinare nel presente e, proprio per questo, l’ateneo ha istituito il corso di laurea magistrale in Sustainable Industrial Pharmaceutical Biotechnology, chiamando a insegnare uno dei massimi esperti al mondo in tema di vaccini come il Professor Rino Rappuoli. Il corso, unico in Italia, coniuga conoscenze biologiche e chimiche con quelle relative al management e allo sviluppo sostenibile, e si propone di formare i futuri professionisti del comparto farmaceutico, che vede il nostro Paese al primo posto in Europa. L’Ateno di Siena è all’avanguardia anche nella robotica. Il Professor Domenico Prattichizzo alla guida del SIRSLab (Siena Robotics and Systems Lab) ha ideato due dispositivi indossabili: una protesi chiamata Robotic Sixth Finger, un sesto dito indossabile in grado di restituire la capacità di afferrare oggetti alle persone con arto paretico e una cavigliera che con impulsi tattili supporta i malati di Parkinson nella deambulazione. Sul fronte delle malattie rare, invece, l’ateneo è punto di riferimento mondiale per quanto riguarda l’alcaptonuria, patologia genetica che produce un enzima malfunzionante che, non assorbendo correttamente gli amminoacidi, crea depositi tossici che danneggiano i tessuti connettivi e le cartilagini. Attualmente è in corso una promettente sperimentazione clinica di un nuovo farmaco su 150 pazienti.

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