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La prima rete di imprese in Italia della filiera foresta-legno che promuove la tracciabilità e la sostenibilità a vantaggio dello sviluppo locale.

Perché acquistare legname in Austria quando invece sulle montagne friulane si possono creare una filiera e un indotto collegati al legno degli alberi dei boschi?
Sfruttando il legno disponibile sul territorio locale, si può creare valore economico anche per gli abitanti del luogo, alimentando un circolo virtuoso nel quale si creano prodotti lavorando il legno direttamente nei luoghi in cui si trova. Ad oggi, una buona parte del legname friulano viene inviato in Austria per essere tagliato all’interno di segherie, in seguito viene riportato in Italia in forma di semilavorato, e successivamente viene rivenduto ad acquirenti locali, come artigiani e altri clienti.

Per rendere il bosco una vera risorsa per gli abitanti dell’Alta Carnia, l’italiano Samuele Giacometti ha avuto l’idea di creare un “condominio forestale”, ovvero un sistema per gestire in maniera aggregata il legname presente nei boschi dell’Alta Carnia.
Così nel 2013 è nata 12-To-Many: la prima rete di imprese in Italia della filiera foresta-legno che lavora il legno dei boschi dell’Alta Carnia, sulle Dolomiti in Friuli Venezia Giulia. La Rete è il punto di arrivo di un percorso iniziato per Giacometti con la costruzione della propria abitazione, un edificio di legno completamente ecosostenibile e realizzato a Sostasio di Prato Carnico (UD) utilizzando legname proveniente dai
boschi vicini lavorato da imprese locali. Sulla scia di questa esperienza, pluripremiata e certificata PEFC (primo caso al mondo di certificazione di un edificio residenziale), Giacometti ha messo a punto il Metodo SaDiLegno, un percorso di tracciabilità della filiera legno che comprende un territorio esteso in un raggio di 12 km dai boschi nei quali viene prelevato il legno.
Il nome della rete di imprese 12-To-Many fa riferimento proprio alla misura
del raggio della circonferenza entro la quale avviene l’intera trasformazione del legno da bosco a casa (arredamento compreso), chiamata Anello della Sostenibilità. Questo Anello è un’idea, molto concreta, che significa sostenibilità, sistematicità e scientificità. Per rendere il bosco una reale risorsa per il territorio locale, Giacometti ha coinvolto nove colleghi per gestire la risorsa bosco in maniera collegiale e tracciabile, e fare
in modo che il legname tagliato sia lavorato direttamente dagli imprenditori locali.
L’obiettivo di questa Rete – formata da imprese che si occupano di utilizzazione boschiva, segagione, carpenteria, falegnameria, lavorazioni artistiche – è quello
di produrre e proporre al mercato nazionale e internazionale prodotti legnosi e servizi ad elevato valore economico e sociale, con un bassissimo impatto ambientale. Sono molteplici le attività: costituzione, organizzazione e coordinamento di reti di imprese locali; promozione e organizzazione di esperienze formative; produzione di abitazioni, mobili, sculture, complementi e componenti d’arredo, strumenti musicali, legname tondo, segati e legna da ardere.
La via che queste nove imprese aggregate percorrono per valorizzare i propri prodotti, ottenuti trasformando il legno locale certificato PEFC, è il racconto dei propri saperi attraverso la narrazione del territorio in cui si vive e lavora. Si produce così valore dove il legno è cresciuto. Nella visione di 12-To-Many, il legno locale e l’innovazione danno vita allo sviluppo sostenibile.

Questo modello di rete di imprese si distingue per la gestione unitaria della filiera del legno, dal taglio nel bosco alla commercializzazione dei prodotti legnosi da esso ricavati; la tracciabilità, che rende possibile ricostruire e seguire il percorso di trasformazione della materia prima di un prodotto fino all’immissione sul mercato; la quantificazione e comunicazione degli impatti ambientali di un processo produttivo e/o di un prodotto durante l’intero ciclo di vita; la capacità di legare il principio di economicità alla tutela della salute e dell’ambiente e alla promozione dello sviluppo sostenibile; la destinazione al territorio del valore aggiunto derivante dalla produzione del prodotto e, ancora di più, dalla trasformazione del legname; il legame tra produzione artigianale innovativa e salvaguardia ambientale.
Firmare un contratto di rete di Imprese secondo questo modello garantisce ai “nodi” della rete numerosi benefici: economici, perché consente di vendere prodotti ad elevata marginalità sia sul mercato nazionale che internazionale e redistribuire tale marginalità lungo tutta la filiera di trasformazione fino ad arrivare all’origine delle materie prime, con ricadute positive sull’intero territorio; sociali, perché fornisce un sostegno concreto ad alcune imprese dell’area dell’Alta Carnia, che possono così ampliare la propria
attività e contribuire ad incrementare il livello occupazionale nell’area montana; ambientali, perché l’impostazione di una rete di imprese operanti nel raggio di pochi chilometri e vicine ai boschi consente di limitare notevolmente la produzione di inquinamento; promozionali, perché consente di attuare e comunicare il proprio impegno a favore dell’ambiente, così da agevolare l’affermazione dell’impresa sui mercati nazionali ed internazionali, sempre più aperti a prodotti realmente ecosostenibili; conoscitivi, perché incoraggia il cliente a vivere il viaggio compiuto dal legno del bosco all’oggetto finito, in modo da fidelizzare il consumatore alle imprese locali da cui hanno tratto origine gli oggetti acquistati; strategici, perché permette di valorizzare il proprio “saper fare” aggregandosi ad un progetto tutelato dal marchio comunitario 12-To-Many.

Una gestione intelligente della filiera del legno può dunque unire coesione sul territorio locale e competizione sul mercato.

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